Rassegna storica del Risorgimento
ESULI ROMANI BRASILE 1837
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1990
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Emigrazione coatta in Brasile
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IV
DALL'INCARICATO D'AFFARI A RIO AL SEGRETARIO DI STATO A ROMA
N. 553/Brasile, 407 Rio-Janeiro, 17 decembre 1837
ESULI AL BRASILE
Accompagno d miei duplicati n.o 551 e 552 facendo seguito al mio n.o 452 del 16 dello stesso agosto, relativo alla spedizione dei Coloni sudditi pontificij alla Bahia, alla mia conferenza avuta su tal proposito col ministro degli affari esteri ai 14 di detto mese. Devo informare adesso Vostra Eminenza Reverendissima che non essendo stato più possibile di conferire su tale oggetto coll'ex Ministro Montezuma, malgrado di essersi egli conservato nel ministero fino a tutto il 18 settembre, dovei aspettare di poterne parlare col di lui successore Sig.-r Maciel Monteiro, e ciò ebbe luogo ai 12 ottobre. Avendomi chiesto il Ministro qualche cosa per scritto, gli presentad un fatto in data 14 sul doppio oggetto: l.o: di assicurare resistenza e sicurezza dei coloni abbandonati dalla Società di colonizzazione; 2.o: di assicurare il rimborso delle somme occorse pel loro trasporto, somministrazioni ed altro, avanzate dal Governo Pontificio e dalla stessa Società egualmente ricusata. Il Ministro mi disse che il Governo dava ordine al Presidente D. Dalmon d'incaricarsi egli della sicura sussistenza dei coloni, e dell'esigenza delle rispettive quote di debito dei medesimi, per versarne il ritratto nelle mani di persona da deffinirsi da me nella stessa città di Bahia, per il che rinnovai a quel M[onsigno]r Arcivescovo la preghiera già direttagli da Vostra Eccellenza di ricevere quel danaro e tenerlo a mia disposizione. Consegnai allo stesso ministero la mia lettera per l'Arcivescovo, ed avendo fatto notare in tale circostanza al Ministro che pareva più decente che il Governo assumesse su sé tale esazione ed ordinasse di farne pagare qui sull'erario imperiale l'equivalente a favor del Governo Pontificio, mi fu data anche di ciò qualche speranza, dipendente però dalla risposta che il Governo riceverebbe dal Presidente di Bahia. Io stava attendendo di riparlarne col Ministro dopo l'arrivo di dette risposte, per quindi informare di tutto Vostra Eccellenza Reverendissima colla dovuta esattezza, ma gli ultimi avvenimenti politici di Bahia, accennati nel amo N.o 551, hanno impedito ed impediranno chi sa per quanto tempo, che quel Presidente possa occuparsi di un tale affare, e perciò non ho voluto differire più a lungo di darne a Vostra Eminenza questo cenno onde possa conoscere che se nulla si è fatto finora per tal particolare, ciò non è dipenduto da mancanza di diligenza per parte mia.
Volendo poi compiere gli ordini contenuti nel venerato dispaccio di Vostra Eminenza di 18 febbraio di questo cadente anno, mi diressi fra le altre persone anche al P[adre] Prefetto de' Capuccini italiani esistenti in Bahia per avere le più esatte informazioni possibili sul conto dei mentovati