Rassegna storica del Risorgimento
ESULI ROMANI BRASILE 1837
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1990
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Salvatore Candido
VII
DALL'INCARICATO D'AFFARI A RIO DE JANEIRO
AL CARDINALE LAMBRUSCHINI.
LA RIVOLTA DEI DEPORTATI
N. 555/Brasile, 409 Rio Janeiro, 2 gennaio 1838
Eminentissimo e Reverendissimo Principe,
profittando della corvetta inglese YAtteone, che parte domani per l'Inghilterra levando a bordo in congedo il Sig.r Hamilton Ministro britannico a questa Corte, mando a Vostra Eminenza Reverendissima i miei duplicati N.o 553, e 554.
Nel primo di detti dispacci tenni proposito dei coloni sudditi pontificii in Bahia e notai come possibile che alcuni di loro si fossero arruolati al servizio dei Ribelli, ignorando io a quell'epoca il fatto positivo di avere diversi di loro presa realmente una parte attiva nella ribellione, come in seguito ne fui informato la sera dei 23 dicembre dal ministro degli affari esteri che combinai (sic) in società in casa del Sig.r Candido Batista de Oliveira, che si dice destinato Ministro plenipotenziario a Roma, come già accennai nel mio N.o 552.
Nella conversazione, alla quale si trovò presente anche il Sig.r D. Gennaro Merolla, Console generale di Napoli, decorato dalla clemenza sovra ria del Santo Padre della Croce di S. Gregorio Magno, mi fece conoscere il ministro che il Governo desidererebbe staccare dai ribelli i coloni pontificii offrendo a questi dei vantaggi, anche con qualche sacrifìcio del Governo ed aggiunse che gli sarebbe stato molto grato se io volessi cooperare all'intento. Io replicai che parevami di aver dato molte prove del mio desiderio dd concorrere alla conservazione del buon ordine nel Brasile, anche col chiamare più e più volte l'attenzione del Governo sulla situazione precaria di quei coloni e sulle conseguenze poco favorevoli all'ordine politico e poliziale del paese che tal situazione di quella gente aver potrebbe in tante possibili contingenze, ed aggiunsi che nello stato in cui si trovavano le cose, dopo più di un mese e mezzo da che era scoppiata la rivolta, poco o nulla credeva di poter fare ma che, riflettendoci, forse qualche mezzo mi si sarebbe potuto offrire. Il ministro venne da me ai 28 e mi ripetè lo stesso discorso dicendomi che il l.o gennaio partirebbe per Bahia un brik per mezzo del quale desiderava mandare delle disposizioni concertate con me, onde vedere di staccare i coloni dai ribelli. Gli dissi allora che qui esisteva uno dei coloni di quelli non compromessi del quale si sarebbe potuto servire molto a proposito il Governo offrendogli qualche vantaggio e che, in quanto a me, mi sarei potuto adoprare qualora ne avessi ricevuto opportuno invito da esso ministro e mi desse il Governo