Rassegna storica del Risorgimento
ESULI ROMANI BRASILE 1837
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1990
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Emigrazione coatta in Brasile
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Brasile Drumond qui residente hanno fatto quella spedizione alla quale il Governo Pontifici]o non pensava tampoco quando i sud[dett]i Agenti gliene rassegnarono il progetto.
Inoltre si tratta di una sessantina d'individui e non più, giacché a tanti ascende il numero dei condannati per delitti politici atti a militare che di qua sono partiti per Balùa. Tutto il di più nella spedizione si formò o di condannati politici ch'erano inetti al servizio delle armi o di persone libere non inquisite qui per alcuna colpa precedente: se anche alcuni di costoro hanno mancato al loro dovere di buoni ospiti nell'occasione di che si tratta, come potrebbe mai incolparsene il Gov[ern]o di S.S. che non ebbe alcuna parte neppure di adesione alla loro partenza?
Aggiungerò che altronde il Gov[ern]o stesso non ha preso alcun impegno sulla condotta che d coloni suoi sudditi, liberi per lo iTìnatm o condannati, avrebbero tenuta al Brasile e che, se le autorità di Bahia hanno luogo a delusione, deggiono in gran parte imputarla a loro stesse che nulla fecero perché questi, per quanto torbidi altrettanto disgraziati e traditi coloni, trovassero colà di che sussistere.
In quanto alla parte che V.S. si era adattata a prendere per distaccare dalla causa della rivolta quei sudditi Pontificj che vi partecipavano, io non posso che dirmene contento: era una parte che le stava troppo bene quella di concorrere anche per poco a sopire una sommossa e ad estinguere una guerra civile. Se i mezzi da lei proposti per riuscirvi le sono stati poi ricusati in un modo che disonora chi vi ebbe parte, Ella è stata così tratta da qualunque impegno ed in un certo senso V.S. potrà esserne contenta giacché si trattava di cosa ardua assai. Come lusingarmi che una sessantina di esteri potessero abbandonare impunemente le bandiere di una rivolta per -la quale combattono altronde migliaia di nazionali che sono là per punirli della loro defezione?
Checché sia di ciò, V.S. persegua ad adoprarsi pel pagamento del credito della S. Sede. Sta bene ch'Ella insista a tal fine presso il Gov[ern]o; ma non dee perdersi di vista che tutta e forse la sola nostra speranza nell'incontro in cui siamo deve essere fondata nella persona di M[onsigno]r Arcdvesc[ovo] di Bahia...
XI Ne pubblica poche righe E. LODOLINI, Detenuti, cit., p. 165. In A.S.V., S.S., Esteri, anno 1847, rubr. 7, fase. 2, pp. 14-15 r. e v.
XII
DALL'INCARICATO D'AFFARI IN RIO ALLA SEGRETERIA DI STATO IN ROMA
N. 576/Brasile, 427 Rio Janeiro, 10 giugno 1838
Eminentissimo e Reverendissimo Principe,
portandosi da questa capitale alla città di Bahia il S.r conte Ney, Segretario di questa Legazione francese, lo pregai a volersi compiacere di