Rassegna storica del Risorgimento
DEPOSITO DEI MENDICANTI DI BORGO SAN DONNINO; DUCATO DI PARMA E
anno
<
1990
>
pagina
<
514
>
514
Bianca Montale
istituzione nata in periodo francese, abolita e poi riattivata dal governo parmense nel 1816. Preciso subito che questa ricerca offre dati assolutamente incompleti, dal momento che non ho rinvenuto un fondo specifico relativo all'amministrazione del Deposito: la propongo quindi soltanto come una base di partenza per ulteriori indagini in questa direzione. Il discorso è comunque utile per arricchire il quadro della situazione sociale del Ducato in cui lo rivelano i rapporti quotidiani dei Dragoni le condizioni delle classi più umili sono dure, e a stento consentono la sopravvivenza.
In particolare tra il 1815 e il 1820 le relazioni sono sovente allarmanti: disoccupazione, fame, rincaro dei prezzi del grano, epidemie di tifo, miseria diffusa soprattutto nelle campagne. Durante la crisi del 1817 vengono segnalate morti di bambini per fame. I furti sono nella maggior parte dei casi di generi di prima necessità, e di oggetti e strumenti di lavoro di valore spesso irrilevante. Anche negli anni successivi, allorché la situazione sembra in qualche misura migliorare, numerosi sono gli arresti di oziosi che vivono di espedienti, e non pochi sono gli individui precettati e sottoposti a misure di buongoverno; parecchi sono i morti per suicidi, infortuni sul lavoro, annegamenti o ragioni non accertate. Il quadro offerto è certamente inquietante, e denota una grave situazione di disagio di cui il governo è consapevole e che si cerca in qualche modo di affrontare.3)
Non è certo un problema nuovo. Già in epoca francese nel Dipartimento del Taro la situazione appare drammatica dal punto di vista sociale, e le autorità segnalano la necessità e l'urgenza di attuare iniziative concrete per far fronte alla crescente miseria, poiché ... la mendicité est devenue le métier indispensable du peuple Il conte Stefano Sanvitale ha fondato nel 1801 una casa di lavoro e di educazione una specie di ospizio-manifattura a Fontanellato; qui gli orfani e i poveri sono raccolti ed istruiti. Si tratta di un ente che dà lavoro qualche anno dopo a 115 uomini e 57 donne: viene poi però chiuso nel 1812.
Il prefetto del Dipartimento del Taro, Nardon, in un rapporto dell'aprile 1806 segnala la presenza di 2000 mendicanti, molti dei quali invalidi e provenienti da località diverse, al di fuori di Parma: si tratta di ima cifra considerevole, tenendo conto della popolazione del capoluogo.4)
Il problema dei poveri e della mendicità si pone con urgenza. Napoleone ha l'idea di case di forza-opifici a Parma e Piacenza, che possano impiegare oziosi e disoccupati, con cicli lavorativi di fabbriche di tessuti o di altri generi artigianali di largo consumo. Nel 1809 viene fondato il Deposito di Mendicità di Borgo San Donnino, che sarà destinato ad
3) Sulla situazione di miseria e di disagio nel Ducato tra il 1816 e il 1820 vedi Archivio di Stato di Parma (A.S.P.), Segreteria di Stato e di Gabinetto, Dragoni Ducali, cartelle 340-344.
4) Parma. La città storica, a cura di FRANCESCO BANZOLA, Parma, Cassa di Risparmio, 1978, pp. 224, 225 e 237.