Rassegna storica del Risorgimento
DEPOSITO DEI MENDICANTI DI BORGO SAN DONNINO; DUCATO DI PARMA E
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1990
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Sulle istituzioni parmensi
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anche pesanti per i trasgressori. Gli organici del personale addetto (amministratori, cappellano, medici, infermieri) sono abbastanza simili a quelli delle prigioni. Esistono tuttavia alcune differenze. Innanzi tutto chi dimostra di aver trovato un lavoro sicuro, o chi può essere mantenuto dai parenti viene dimesso. Poi esiste una sezione in cui si provvede ad impartire ai reclusi un'istruzione elementare, con i primi rudimenti del leggere, dello scrivere, del far di conto.
Entrate ed uscite sono sottoposte all'autorità della Polizia. Funziona, come -per le prigioni, un Consiglio gratuito di vigilanza che deve controllare il buon andamento dell'ente e la corretta applicazione delle norme. La Risoluzione Sovrana n. 137 del 30 novembre 1816 stabilisce gli uffici superiori del Deposito, e detta alcune disposizioni aggiuntive relative al lavoro coatto e ai controlli. M vertice è posto un Direttore e amministratore, che percepisce 3000 franchi annui (è posto inizialmente sullo stesso piano dei Direttori della Polizia e delle carceri). Ci sono poi un ispettore cassiere per i prodotti delle opere (1500 franchi), aiutato da uno scrittore (800); un capo dei lavori (1200); un guardamagazzino e commesso capo lavori (1000). Il tesoriere è un dipendente del Tesoro, e presta la propria opera a titolo gratuito. Il cappellano (1000 lire) ha inizialmente l'obbligo di insegnare i doveri di -religione e insieme di dare i primi rudimenti di lettura e di calligrafia ai ragazzi. Il medico percepisce 1600 franchi, il chirurgo 500. Il totale spese per gli stipendi è di 9600 franchi, cui vanno aggiunti altri 1000 per le spese d'ufficio.
L'articolo 4 della Risoluzione stabilisce che il prodotto del lavoro dei mendicanti andrà per 2/3 a benefizio loro, di che 1/3 perché possano migliorare se vogliono il proprio regime alimentario, o provvedere ad altri giornalieri bisogni, ed 1/3 per formare una borsa che sarà loro consegnata allorché usciranno dal Deposito; il terzo rimanente starà a profitto della Casa, onde diminuire le spese cui dà luogo il suo mantenimento . Sul terzo del prodotto (art. 5) il 5 è trattenuto in un fondo comune per le gratificazioni da accordarsi agli impiegati. Costoro (art. 6) godono di alloggio gratuito, ad eccezione dei sanitari.
È nominato primo Direttore N. Bacci, maggiore delle truppe in ritiro; ispettore Giovanni Taggi, capitano in ritiro: non sembra senza significato che il controllo e la responsabilità della conduzione dell'ente siano dati, a due militari.
Il Consiglio di Vigilanza è composto inizialmente dal Pretore, più tre proprietari già membri dell'antico Deposito ; negli anni successivi saranno portati a cinque.
A complemento di queste norme, la disposizione 151 del 30 dicembre 1816 indica i impiegati subalterni. Ciascuna delle due case (l'ima per i maschi, l'altra per le femmine) ha un portiere; ci sono poi un capo sala uomini, con due assistenti capo sala per ragazzi ed invalidi; una direttrice del reparto donne; un infermiere capo, un infermiere ordinario uomini, la direttrice infermeria donne. Ci sono poi assistenti al capo sala uomini, che come la maggior parte del personale del più basso livello percepiscono 360 franchi annui. Le retribuzioni sono esigue (tra i 600 e i 360 franchi)