Rassegna storica del Risorgimento

1820 ; LUCCA ; MARIA LUISA DI BORBONE DUCHESA DI LUCCA E DI PAR
anno <1921>   pagina <14>
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14 M. Mmghmd
di patriota, di padre di famiglia m'ingiungeva di accettare Ja seconda. Perchè nel fondo appunto della disgrazia doveva far qualche cosa per la patria, onde per mezzo della diplomazia europea, le rimanga qualche elemento di vita per Pavvenire. La mediazione delP Inghilterra era la sola àncora di salute, e però scelsi l'esilio e venni in Turchia, onde di là trasferirmi a Londra.
* M'accolse il Turco molto cordiale a parole, e, scortato, mi fece accompagnare per la Valacchia fino a Vidino ; quivi Zia Pascià mi assicurò della persona, ma disse non potere lasciarmi andare avanti finché non venisse ordine da Starnimi.
Pertanto da tre settimane sono qui inoperoso fra indici­bili patimenti. Da gran tempo non veggo i miei figli che tro-vansi in un sito nascosto dell'Ungheria; e mia moglie, povera donna disperata, ma madre, è andata rintracciarli. Il senti­mento materno le saura sostegno fino a che avrà ridotte in salvo le dolci nostre creature, poi cadrà rifinita ed oppressa sotto i dolori della vita: allora sarà spezzato anche per me l'ultimo le­game che ad essa mi lega.....
Gorre voce che la Porta non voglia acconsentire alla no­stra estradizione, ma che abbia pensiero di assegnarci a dimora qualche luogo nell'interno del regno o di confinarci su qualche isola.
Per parte mia le sono obbligato di tal grazia, ma non la voglio: sarebbe una prigionia. Non sarò mai prigioniero. Non desidero vivere per vivere, e così non vivrò. Da consimile pro­tezione saprò liberarmi colla morte. Per vivere ho d'uopo dei-Paria di un regno libero, e di uno scopo alla vita-. Due cose mi restano fare: giovare alla mia patria e chiamando la mia fami­glia presso di me, nutrire le mie creature col sudore della mia fronte ed educarle come si conviene ad uomini civili. Gome pri­gioniero turco addetto alla gleba non potrei né l'uno né l'altro. Non voglio elemosina.
* Mi pongo quindi sotto la protezione del Governo inglese, e dichiaro che non voglio accettare ed accetto altro favore dal Governo turco (mi consegnerei piuttosto al russo) che di per­mettermi di andare liberamente in Inghilterra.
Prego quindi loro Signori ad impetrare dal Governo inglese che domandi un tale permesso alla Porta per me e pel mio pic­colo seguito e per quelli che vorranno tenermi dietro, e che in­giunga a' suoi consoli di prendermi sotto la loro salvaguardia.