Rassegna storica del Risorgimento
CIRCOLI POPOLARI UMBRIA 1848
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1990
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Gian Biagio Furiozzi
Occorre precisare che Montanelli, diversamente da Mazzini, non parlò allora di Repubblica immediata, ponendo come prioritario l'obbiettivo dell'unità nazionale. La sua formula, dirà in seguito, poteva unire costituzionali e repubblicani, federalisti e unitari, aggiornando la questione della forma di governo a dopo il raggiungimento dell'indipendenza.4) Con Mazzini egli concordò sul fatto che la Costituente dovesse essere eletta con il suffragio universale; pur non usando questa espressione, parlò infatti con chiarezza di voto della Nazione e di giudizio nazionale.
Da stoltezza , l'idea della Costituente, che Cavour aveva definito un salto nel buio, diventò subito una parola d'ordine di grande efficacia che si diffuse in tutto il Paese, sia per la posizione ufficiale rivestita dal Montanelli in Toscana, sia per l'adesione che ad essa dette anche Garibaldi. Il 28 ottobre, esponendo al Parlamento di Firenze il programma del nuovo Governo, Montanelli presentò il progetto della Costituente in forma più cauta e generica {anche per la diffidenza del Guerrazzi e del Capponi) e il 7 novembre esso fu diffuso da una circolare del Governo toscano ai suoi rappresentanti presso gli altri Governi italiani.
Secondo il Candeloro,5* che segue su questo punto il vecchio studio del Ghisalberti,6) la proposta risulta modificata rispetto a quella del discorso di Livorno dell'8 ottobre per il fatto che vi erano previsti due stadi, cioè dapprima il coordinamento della guerra all'Austria e in un secondo tempo la preparazione dell'ordinamento interno. In realtà queste due fasi, come abbiamo visto, erano previste, pur se in modo meno esplicito, anche nella prima proposta e la differenza tra esse consiste unicamente nel carattere facoltativo che ora veniva attribuito al suffragio universale. Pur esprimendosi infatti, nel progetto governativo, una preferenza della Toscana per la elezione dei rappresentanti mediante il suffragio universale rispetto alla designazione ad opera dei sovrani o dei parlamenti esistenti, si lasciavano tuttavia (liberi gli altri Stati di scegliere il sistema preferito. Da qui l'importanza che venne ad assumere la mobilitazione politica sostenuta dai Circoli popolari dello Stato pontificio, in quanto espressione organizzata degli ambienti democratici più avanzati, a favore del suffragio universale, ritenuto l'esplicazione più alta e concreta della sovranità nazionale.7)
4) G. MONTANELLI, Nel processo politico contro il Ministero democratico. Schiarimenti, Firenze, 1852, p. 3.
5) G. CANDELORO, Storia dell'Italia moderna. Ili, La Rivoluzione nazionale, Milano, Feltrinelli, 1972, pp. 304 sgg. Per la esplicitazione dei due stadi della Costituente si adoperò particolarmente il Guerrazzi (cfr. F. D. GUERRAZZI, Apologia della vita politica, Firenze, Le Monnier, 1851, p. 140).
6) A. M. GHISALBERTT, Giuseppe Montanelli e la Costituente, Firenze, Sansoni, 1947, pp. 149-150. 11 Bagnoli non si sofferma molto sulla prima proposta del Montanelli (P. BAGNOLI, Democrazia e Stato nel pensiero politico di Giuseppe Montanelli 11813-1862], Firenze, Olschki, 1989).
7) Il 23 gennaio 1849 Montanelli precisò nel Consiglio generale toscano che perché