Rassegna storica del Risorgimento

CIRCOLI POPOLARI UMBRIA 1848
anno <1990>   pagina <543>
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Libri e periodici
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entra così a fare parte del consiglio dei ministri colui che doveva diventare uno dei maggiori protagonisti della seconda fase del neo-assolutismo austriaco. Brucile godeva come sottolinea la curatrice dell'appoggio dell'imperatore e di autorevoli perso­nalità dell'ambiente militare; incontrava invece l'ostilità del ministro dell'interno, Bach, e del presidente del Reicksrat, Kiibeck, un'eminente personalità dell'Austria metternichiana. Proprio a questi contrasti è dovuto probabilmente l'intervallo intercorso tra le dimissioni di Baumgartner e la nomina di Bruck, al quale non viene inoltre affidata la competenza in materia commerciale: in questo dicastero a Baumgartner subentra Georg von Toggen-burg, la cui nomina è sanzionata già il 7 febbraio. La morte di Kiibeck, ormai vecchio e malato, avvenuta nel settembre del '55, consentirà a Bruck di superare gli ostacoli iniziali e di aumentare il proprio prestigio e la propria sfera di influenza. Il nuovo ministro delle finanze diventa così il personaggio di maggior spicco in questo volume di documenti; il suo contributo alle riunioni del consiglio dei ministri e a tutta la politica austriaca del periodo viene opportunamente sottolineato nel saggio introduttivo e inquadrato nella sua concezione mitteleuropea : alla ricca letteratura citata dalla Heindl si devono aggiungere le illuminanti pagine dedicate a Bruck da Arduino Agnelli nel suo volume sulla genesi dell'idea di Mitteleuropa.
Il contesto generale in cui si muove la classe politica asburgica del periodo, dominato dai riflessi della guerra di Crimea, ricordata solo indirettamente nei protocolli, e dalla crisi finanziaria dell'impero, documentata costantemente in questi atti, era del resto tale da esaltare le competenze di Bruck, che non soltanto vantava una lunga milizia in campo finanziario ed economico, ma conosceva direttamente i problemi orientali, per avere ricoperto la carica di internuntius a Costantinopoli.
La grande Aussenpolitik non trova spazio, come hanno già dimostrato i volumi precedenti, nei protocolli; ma il consìglio dei ministri deve adottare una serie di provve­dimenti relativi alle province orientali dell'impero, al commercio con i paesi belligeranti e alle spese per l'esercito, misure che sono tutte connesse con il conflitto in corso. In particolare il nesso tra difficoltà finanziarie e aumento delle spese militari suggerisce alla Heindl alcune stimolanti osservazioni sulla politica estera austriaca. Se la decisione di mobilitare l'esercito presa in conseguenza dello scoppio del conflitto di Crimea determina un aumento del disavanzo statale, sono d'altra parte proprio le dimensioni raggiunte dal disavanzo a rendere indispensabile per l'Austria il mantenimento della neutralità. Pace e neutralità diventano una scelta irrinunciabile per un paese in cui già una neutralità armata può condurre a una catastrofe, mettendo in discussione per l'Austria l'aspirazione a svolgere ancora un ruolo di Grossmacht, aspirazione che rappresenta uno dei motivi fondamentali della politica del neo-assolutismo. La guerra si riflette poi sulla congiuntura economica, già caratterizzata da altri motivi di crisi, dovuti a fattori estranei al conflitto, ma la cui gravità si acuisce in connessione con la guerra di Crimea. L'attenzione di Bruck, una volta assunto il dicastero delle finanze, si concentra in primo luogo sul risanamento valutario, con proposte come quella sul corso forzoso cjhe suscitano talora opposizioni nel consiglio dei ministri. L'iniziativa forse più importante presa dal ministro delle finanze è la creazione di un istituto ipotecario centrale, la Credit*Anstalt. I protocolli offrono dati molto significativi, ben illustrati dalla curatrice, sulle funzioni dell'istituto e sulla composizione del capitale azionario. La Heindl sotto­linea molto opportunamente l'intreccio tra interessi e influenze pubblici e privati, che con la creazione della Credit-Anst alt si realizza per la prima volta nella storia austriaca. Questa stessa compenetrazione tra pubblico e privato caratterizza la questione ferroviaria, l'altro grande problema sul quale si concentra l'interesse di Bruck. La svolta verso la privatizzazione del settore, imposta dalla necessità per la pubblica amministrazione di procurarsi capitali con la vendita del beni dello Stato, era già iniziata con Baumgartner; con Bruck tale tendenza prosegue, ma si è più attenti alla provenienza dei capitali: i Rothschild prendono il posto che nella fase precedente era stato del Crédit mobUier di Pereira. Questa politica ha importanti riflessi anche in Italia settentrionale: la rete