Rassegna storica del Risorgimento

CIRCOLI POPOLARI UMBRIA 1848
anno <1990>   pagina <550>
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Libri e periodici
FLORIANA SIPALA, Parlamentarismo e antiparlamentarismo nel pensiero repubblicano dopo l'Unità (Biblioteca dell'Istituto di studi per la storia del movimento repubblicano, Saggi/7); Roma, Edizioni di Archivio Trimestrale, 1989, in 8, pp. 125. L. 10.000.
Nella nascita e nel processo di crescita dello Stato unitario le istituzioni parla­mentari hanno avuto un posto, se non predominante, certo del massimo rilievo. La posi­zione assunta di fronte all'organo legislativo dalle diverse forze in campo è stata, poi, osser­vata e analizzata in questi ultimi anni dalla storiografia con accenti sempre più minu­ziosi e con ricerche sempre più complete ed equilibrate.
Senza dubbio, naturalmente, l'atteggiamento dei repubblicani, dei seguaci di Maz­zini, dell'uomo-antitesi allo Stato costituito, rappresenta un tema di studio fra i .più inte­ressanti e più densi. L'azione in campo politico ha infatti alle spalle una elaborazione teorica, possiede un retroterra ideologico, che nascono con le istanze per una costi­tuente agitate sin dal 1861, ohe si maturano e si precisano attraverso le pregiudiziali sulla forma istituzionale; raggiungono il culmine con le richieste del voto alle donne e l'insistenza sul suffragio universale.
Il lavoro di Floriana Sipala ripercorre le istanze avanzate dagli uomini più rap­presentativi tra i repubblicani, da Bovio a Mirabelli, da Ghisleri a Colajanni, a Rensi e a Perassi, in una positiva trama, da tenere in considerazione al momento dell'elabora­zione di un lavoro diacronico con le altre forme di antiparlamentarismo, presenti allora nel paese.
Dello stato d'animo, inalterato negli uomini, che avevano lavorato direttamente per il Risorgimento o che si muovevano, eredi e continuatori degli stessi ideali, è specchio una frase, contenuta nella lettera, inviata al presidente della Camera Cassinis da Aurelio Saffi, dimessosi dall'Assemblea elettiva assieme a Garibaldi, a Cairoli e a Laurenti-Robaudi dopo la dura repressione in Sicilia del 1863. L' ultimo vescovo di Mazzini, in ima occasione tanto importante, che poteva segnare una frattura insanabile, scrive ad impegno proprio e dei suoi compagni di fede: fra gli ostacoli e i dissidi che ci travagliano, resta a conforto degli animi generosi una grande sicurtà per l'avvenire: ed è, che l'Italia, quando sorga il bisogno, troverà pronto concorso di consigli e d'opere, e virtù corrispon­dente alla bontà della sua causa, nel patriottismo di tutti i suoi figli
VINCENZO G. PACIFICI
MAURIZIO RIDOLFI, 11 partito della repubblica. I repubblicani in Romagna e le origini del PRI nell'Italia liberale (1872-1895); Milano, Franco Angeli, 1989, pp. 371. L, 45.000.
Dopo la lettura di lavori così dettagliati e minuziosi, viene spontaneo osservare che l'analisi storica è ancora lontana dal suo completamento, Ridolfi la considerazione è nella prefazione dettata da Nicola Tranfaglìa analizza attentamente le biblioteche popolari, i libri e gli opuscoli, i circoli giovanili e le associazioni femminili e fornisce indicazioni sui giornali, sulla loro influenza e sugli ambienti raggiunti. L'indagine fornisce un quadro esauriente sul movimento repubblicano romagnolo e sulla cultura
i) Ricordi e Scritti di Aurelio Saffi pubblicati per cura del Municipio di Forlì, voi, VII (1861-1863), Firenze, Barbera, 1910, p. 438.