Rassegna storica del Risorgimento
CIRCOLI POPOLARI UMBRIA 1848
anno
<
1990
>
pagina
<
560
>
560
Libri e periodici
Un primo interessante approccio, che ci si augura di veder ripreso e continuato, anche allo scopo dì render nota al pubblico degli studiosi e non la storia delle istituzioni culturali e scientifiche italiane; e non a caso, proprio a questo proposito, è previsto per il 1991 un convegno sugli archivi per la storia della scienza organizzato dall'Ufficio centrale per i beni archivistici in collaborazione con l'Accademia nazionale delle scienze.
LUDOVICA DE COURTEN
EZIO FERRANTE, li Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel; Roma, Supplemento alla Rivista Marittima, 1989, in 16, pp. 224. S.p.
Nelle biografie ci sono sempre due rischi come correttamente osserva l'autore nella sua introduzione quello di riscrivere la storia generale e quello, opposto, di cedere alla descrizione della vita quotidiana del personaggio. Rischi ancor più presenti ed incombenti nel caso della biografia di Paolo Thaon di Revel, Grande Ammiraglio, Duca del Mare, figura di spicco della nostra storia navale, incarnazione, si potrebbe dire, della Regia Marina , visto che nel corso della sua lunga vita ebbe occasione di servire tutti i re d'Italia, da Vittorio Emanuele II ad Umberto II. Rischi ohe l'autore ha però saputo abilmente sventare accennando soltanto alle nostre vicende navali dato che le padroneggia con mano sicura ed attingendo con misura e discernimento dall'archivio privato della famiglia Thaon di Revel, finora inesplorato, oltre che, naturalmente, dall'archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare e dall'Archivio Centrale dello Stato.
In forma piana, chiara, scorrevole come sarebbe piaciuta al Grande Ammiraglio il comandante Ferrante tratteggia nel primo capitolo l'ambiente familiare (un ramo cadetto di una delle più illustri famiglie savoiarde, legato alla dinastia da innumerevoli testimonianze di fedeltà e di sacrificio) e gli anni di studio del giovane Thaon di Revel, fino al primo imbarco, suWAffondatore, a Napoli, ove lo raggiunge nel 1878 la notizia della morte del primo re d'Italia.
Il secondo capitolo Carriera di un uomo di mare ci accompagna nella meritatìssima ascesa di Thaon di Revel da guardiamarina a vice-ammiraglio e capo di Stato Maggiore, nel 1913, attraverso i suoi comandi ed i suoi incarichi, in cui si evidenziano le sue non comuni doti di educatore e di istruttore, con l'esempio personale ed un rigoroso senso della giustizia e del dovere come unica bussola.
Grande Guerra e politica navale è il titolo del terzo capitolo, quello relativo agli anni che vanno dal 1913 al 1925, che videro l'ammiraglio al culmine della sua carriera. Capo di Stato Maggiore per due anni, dopo aver impostato il rinnovamento della flotta ed aver capovolto la politica militare della nostra marina all'indomani del patto di Londra, Thaon di Revel presenta le dimissioni, nell'ottobre del 1915, perché non condivide il tipo di guerra che si vuol far condurre in Adriatico alla nostra flotta posta agli ordini del Duca degli Abruzzi. Passato al comando della piazzaforte di Venezia e dell'Alto Adriatico l'ammiraglio ha modo di distinguersi nella difesa delle coste e, soprattutto, nel realizzare, specie attraverso i mas , quella guerriglia navale da lui propugnata. I risultati di questa tattica gli valgono di nuovo, nel febbraio del 1917, la nomina a capo di Stato Maggiore della Marina e comandante delle forze navali mobilitate, cariche con le quali concluderà vittoriosamente la guerra. La pace lo deluderà, convinto com'era che ci sono dei ricordi che costituiscono dei diritti, in base ai