Rassegna storica del Risorgimento

HEGEL GEORG WILHELM FRIEDRICH; SPAVENTA SILVIO
anno <1991>   pagina <7>
immagine non disponibile

, Silvio Spaventa e Hegel 7
del novello Teseo identificato al momento, forse, con lo stesso Napoleone.
Si può così comprendere come questa riflessione abbia fornito degli strumenti operativi ed anche dei mezzi espressivi, ossia un linguaggio politico particolarmente idoneo, ad una ideologia italiana in divenire: va precisato che si tratta, però, dell'uso di un termine improprio, assoluta­mente estraneo al tempo storico del suo palesarsi e del suo inverarsi, utile solo perché l'espressione ideologia italiana ben sembra qualificare quella coscienza riflessa ed insieme quel supporto ideale all'azione ed al processo risorgimentale in atto da parte di quel particolare gruppo di intellettuali politicamente impegnati che furono gli hegeliani napoletani.
L'acquisizione degli elementi della teoresi hegeliana sullo Stato e la riflessione svolta su di essi appare indubbiamente tardiva rispetto allo svolgimento del processo risorgimentale avviato, come è noto, sul piano fattuale al di là ed oltre puntuali programmi di azione elaborati teorica­mente ma seguendo invece lo sviluppo delle circostanze politiche in modo del tutto casuale o pragmatico almeno fino alle delusioni suscitate nei patrioti dagli insuccessi del biennio 184849: che questo fu il momento in cui, per la prima volta in forma palese, si ebbe in Italia coscienza esatta del rapporto che univa libertà politica, indipendenza ed unità nazionale nella definizione degli obiettivi risorgimentali.8) Si trattava di un rapporto che, nell'ottica degli hegeliani napoletani, traeva alimento dagli scritti sullo Stato del filosofo di Stoccarda che li aveva redatti tra la dissoluzione del vecchio ordine fondato sul fatiscente ed ormai svuotato Sacro Romano Impero e l'avvio di una Restaurazione destinata a far emergere col sangue e col ferro nella Prussia lo stendardo e la spada dell'unificazione tedesca;9) di un rapporto che nel pensiero italiano parve esaltare invece soprattutto insieme la razionalità e l'eticità dello Stato, dando ad esso quella individualità e quella personificazione rivelata e svelata dalla filosofia di Hegel.
Ma razionalità, eticità ed individualità, attributi qualificanti e carat­terizzanti lo Stato hegeliano nella sua più. compiuta dimensione teoretica non sempre trovavano riscontro nell'accidentalità delle mutevoli e spesso contrarie contingenze storiche: che lo stesso loro assertore, alla Restaura-
*) Da questo punto di vista, insistendo proprio sulla consapevolezza acquisita dopo il tempo delle grandi sventure nazionali, che seguirono agli entusiasmi ed alle illusioni del 1848 , Silvio Spaventa esponeva gli obiettivi che il movimento italiano, 0 meglio, la milizia del grande partito moderato liberale , suo fulcro effettivo, si era proposto ed aveva raggiunto col processo risorgimentale: cfr. S. SPAVENTA, La politica e l'amministrazione della Destra e l'opera della Sinistra, in La polìtica della Destra, Scritti e discorsi raccolti da B. CROCE, Bari, 1910, pp. 27 sgg. Dava in questo modo forma concreta e coerenza al programma politico ed all'azione svolta conse­guentemente per la sua attuazione dal liberalismo moderato.
9) Sulla Prussia del primo Ottocento, di notevole interesse appare E. PASSERIN D'ENTRÈVES, Guerra e vi/orme: la Prussia e il problema nazionale tedesco prima del 1848, Bologna, 1985; in particolare sulle riforme operate nello Stato prussiano, da vedere R. KOSELLECK, Preussen zwischen Reform und Revolution, Allgemeines Landrecht, Verwaltung und sociale Bewegung von 1791 bis 1848, Stuttgart, 1975, II edizione; utile anche W. CONZE, Die pretmlche Rejorm unter Stein und Hardenberg, Bauernbefreiung und Stàdtordnung, Stuttgart, 1976.