Rassegna storica del Risorgimento

HEGEL GEORG WILHELM FRIEDRICH; SPAVENTA SILVIO
anno <1991>   pagina <8>
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Carlo Ghisaibertì
zione ormai avviata in Germania, ed i Lineamenti di filosofia del diritto sembra che lo confermino, aveva apparentemente rinunciato a quella coniu­gazione, pur da lui intravista ed in certa misura adombrata negli anni più verdi, tra l'unità nazionale e la forma dello Stato, accettando bon gre mal gre la sopravvivenza di questa forma nelle singole differenti patrie tedesche ,ed in Prussia, dove si era trasferito dal 1818, in particolare.11
Non a caso lo stesso Passerini, esaltatore e diffusore di Hegel in Italia, aveva espresso una certa riserva sull'ammirazione del filosofo per la monarchia prussiana, autoritaria e militarista nella sua apparenza.11) Ma per il filosofo tedesco l'arresto della meditazione sull'unità germanica poteva avere un'altra causa, e, cioè, la volontà di distinguersi da coloro che, reagendo ed opponendosi alla conquista napoleonica della Germania, condannavano in toto la Rivoluzione francese ed il mondo politico moderno che ne era scaturito. E ciò anche se molti interpreti del suo pensiero nella Germania del Vormàrz ne avrebbero diffuso spesso, per il suo filo-prussianesimo, un'immagine conservatrice destinata in certi ambienti poli­tico-culturali a lungamente durare, a Nord come a Sud delle Alpi, ben oltre la stessa rivoluzione del Quarantotto ed il compimento delle unità nazionali tedesca ed italiana. Si trattava, però, di un'immagine distorta ed inesatta in quanto in Hegel il Weltgeist progressivo non sì era mai ristretto nel Volksgeist della ottusa conservazione ma aveva mantenuto un afflato universale recepibile da quanti credevano alla libertà come ideale dei tempi nuovi anche se naturalmente interpretata in un'ottica essen­zialmente germanica.12)
Ma questa sospensione di giudizio per Hegel era solo una pausa di riflessione in vista del lancio di un ancora non definito programma di unificazione nazionale (siamo negli anni Venti e Trenta del secolo e la Restaurazione è tuttora assai forte), programma da portare innanzi in nome di ideali politici elaborati da tempo dal patriottismo tedesco in funzione di un obiettivo certo nella sua essenza, ma ancora vago nei contenuti ed impreciso nella scelta dei mezzi. L'intera storia della Ger­mania dalla battaglia di Lipsia al Vormàrz nei suoi risvolti politici ed
io) Sui problemi politico-istituzionali degli Stati tedeschi tra la Restaurazione ed il 1848, vasta appare la letteratura: tra gli altri, cfr. E. R. HUBER, Deutsche Verfassungs-geschìchte, Stuttgart, 1957, voi. I, 1960, voi. II, integrata dal volume Dokumente zur deutsche Verfassungsgeschichle, voi. I: 1803-1850, Stuttgart, 1960. Particolarmente sulle vicende politiche vedi K.-G. FABER, Deutsche Gechichte im XIX Jahrhundert: Restauration und Revolution vom 1815 bis 1851, Wiesbaden, 1979.
) Cfr. G. B. PASSERINI, Pensieri filosofici (1830-1860), Milano, 1863, p. 138: il governo prussiano era per lui (Hegel) il non plus ultra della perfezione, come il suo sistema il compimento della filosofia ; ed introduzione ad HEGEL, Filosofia della storia, traduzione PASSERINI, cit., p, XXVII: Hegel, dopo avere ammesso e comprovato il progresso vedeva poi il compimento di tutto nella sua filosofia e nella monarchia prussiana .
12) in questo senso, valutando progressivamente il concetto hegeliano del Volksgeist, ancora una volta in opposizione con quello romantico e conservatore della Scuola Storica tedesca del diritto, mi sembra esauriente la interpretazione di S. AVINERI, La teorìa hegeliana dello Stalo, cit., pp. 263-265.