Rassegna storica del Risorgimento
HEGEL GEORG WILHELM FRIEDRICH; SPAVENTA SILVIO
anno
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1991
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Silvio Spaventa e Hegel 9
istituzionali e nella complessa elaborazione culturale sul ruolo e sul destino della nazione lo dimostrerà: ed ancora, più tardi, alla stessa Costituente di Francoforte alla Paidskirche, prima del drammatico suo scioglimento, nel dissenso tra programma grande-tedesco ed aspirazioni piccolo-tedesche, e nel contrasto sul recupero del ruolo asburgico o sull'esaltazione dell'iniziativa prussiana, questa indefinitezza e questa imprecisione continueranno a manifestarsi.131
Forse nella sospensione del giudizio sull'unificazione nazionale tedesca e, quindi, sulla forma di Stato che ne sarebbe dovuta derivare, sospensione apparentemente rassegnata, quietistica e al momento realisticamente conservatrice, che non può, però, considerarsi in alcun modo un allineamento del filosofo di Stoccarda sulle posizioni politiche di Fichte, possiamo leggere anche una spiegazione dell'enigmatica proposizione della sua introduzione ai Lineamenti di filosofia del diritto: La nottola di Minerva spicca il suo volo soltanto al tramonto . Il filosofo non può modificare la realtà ma solo interpretarla alla fine del ciclo che l'ha resa matura e, interpretandola nella sua momentanea staticità, può solo annunciare che quella realtà è alla sua fine e che su di essa il mutamento incombe, come Hegel ben sapeva e sperava. Ma se l'idea di unità tedesca potrà realizzarsi solo tardivamente ed in modi certo non pensati né voluti da Hegel nella sua teoresi sullo Stato e sui rapporti tra questo e la società civile, per l'Italia il discorso del filosofo, nella interpretazione dei patrioti napoletani, era destinato a mantenere una sua più forte ed immediata attualità.
E non soltanto per la lezione sul gradualismo necessario all'azione politica o per il richiamo alla necessità di suffragare questa con la attenta riflessione delle circostanze storiche nelle quali vive il popolo per cui quella azione deve essere compiuta,14) ma anche e, forse, soprattutto, per l'immediato aggancio che fin dalla comparsa de II Nazionale a Napoli, agli albori del Quarantotto, si compì a livello teorico, come coscienza riflessa dell'azione politica, tra l'idea di Unità nazionale con la forma Stato. Non si trattò soltanto del recupero dei motivi del primo unitarismo italiano, quello che si era manifestato nel triennio giacobino e segnatamente nel Novantanove napoletano con la diffusione dell'ideale di una repubblica una e indivisibile che abbracciasse l'intera penisola liberata da tirannie domestiche ed occupanti stranieri. La memoria di ciò era certamente assai viva ed il suo peso tuttora incidente per il valore simbolico che quella esperienza aveva assunto per la tragicità della sua conclusione. Ma i fatti che l'avevano caratterizzata ed accompagnata, connotandola per il suo fallimento nel giudizio storico e politico, avevano indotto coloro che volevano intraprendere ex novo un'azione rivoluzionaria ad
13) Sulla. Costituente di Francoforte cfr., oltre il classico E. SESTAN, La Costituente di Francofone (1848-1849), Firenze, 1946; F. EYCK, The Frankfurt Parliament: 1848-1849, New York, 1968. Un contributo notevole è il volume VormSrz und Revolution 1840-1848, a cura di H, FBNSKB, Darmstadt, 1976.
H) Sul tema cfr. C. GIIJSAI.BERTI, Silvio Spaventa teorico dello Stato liberale, in 5/a/o e costituzione nel Risorgimento, Milano, 1972, pp. 249 sgg.