Rassegna storica del Risorgimento
HEGEL GEORG WILHELM FRIEDRICH; SPAVENTA SILVIO
anno
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1991
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pagina
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11
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i Silvio Spaventa e Hegel H
Il carattere gradualistico del discorso rivoluzionario, rivelatore della maturità di un pensiero, si vedeva nella esposizione di quanto ottenuto e fatto fino a quel momento, lo Statuto costituzionale,19) la partecipazione alla guerra indipendentistica ed antiaustriaca di Lombardia w e la legge elettorale,21) mentre nell'enunciazione del programma finale la matrice hegeliana del pensiero ispiratore si rivelava in tutta la sua interezza identificandosi nel complesso ed articolato rapporto di connessione che univa l'idea di Stato a quella di unità nazionale, e nella precisazione dei caratteri e dei contenuti di quello in termini piuttosto chiaramente mutuati dalle opere di Hegel talune delle quali ormai vieppiù diffuse in Italia. Dopo tutto il 1848 è stato anche l'anno che ha visto in Napoli il Turchiarulo tradurre per i tipi dell'editore Fibreno i Lineamenti di filosofia del diritto, dall'edizione tedesca del 1840 curata dal Gans, a pochi anni di distanza dalla comparsa, ad opera del Passerini, per i tipi
W) Il Nazionale, n. 1, 1 marzo 1848: nell'esaltare la saggia e liberale costituzione concèssa dal monarca, il giornale chiede immediatamente che venga svolta : concetto questo che sottende il diritto ed il potere della Camera dei Deputati, unica rappresentante del popolo, di attuarne i dettati rendendoli consoni ai tempi ed idonei al popolo per il quale erano stati concepiti. Vale la pena di osservare al riguardo come nel pensiero hegeliano fosse già apparso il concetto di svolgimento della costituzione e come, particolarmente nell'Enciclopédia, l'immagine della costituzione che si svolge comprenda e superi quella della sua genesi e della sua fonte: cfr. Filosofìa dello spirito, sez. II, n. 540, in Enciclopedia, cit, voi. Il, p. 509. Concetto analogo, peraltro, Hegel ha espresso anche nei Lineamenti di Filosofia del diritto, parte II, sez. Ili, n. 273-274, traduzione Messineo, Bari, UL, 1978, pp. 268 sgg. Si tratta naturalmente di un'immagine e di un concetto che in Hegel si coloravano di storicismo inquadrandosi pienamente nel suo discorso sulla storia che si fa e sullo spirito che si svolge; di un discorso, però, che nel pensiero dei redattori hegeliani de II Nazionale assume concretezza immediata in vista di una richiesta ed attesa evoluzione progressiva della costituzione.
2) Un aspetto importante messo in rilievo da // Nazionale, n. 40, 21 aprile 1848, è quello dell'assoluta identificazione della nazione italiana con l'erigendo Stato italiano, identificazione già ravvisabile nel pensiero dei suoi redattori per la Francia, che aveva conseguito la sua unità secoli addietro, ed intravista ormai all'orizzonte per molte altre nazioni europee nei confronti delle quali le monarchie e le case regnanti debbono, se vogliono sopravvivere alla rivoluzione in atto, assecondarne gli obiettivi unitari, come ha compreso il Re di Prussia, quando ha pronunciato la grande parola del fato germanico: la Germania è una (// Nazionale, n. 11, 10 aprile 1848). Ciò che Hegel non potè o non osò più dire alla Restaurazione, lo scrisse su II Nazionale un discepolo napoletano pensando alla patria del filosofo di Stoccarda.
21) // Nazionale, n. 4, 7-8 marzo 1848, insiste nella richiesta di revisione della legge elettorale allargando i requisiti di censo e di capacità fissati troppo rigidamente e restrittivamente. Ciò sottende una visione della rappresentanza politica e della deputazione ben altrimenti fondata di quella maggiormente variegata, perché riflettente una società civile articolata in corporazioni, comunità e associazioni dei Lineamenti di filosofia del diritta, parte III, sez. Ili, n. 311. Concezione questa ben diversa da quella dominante il pensiero di Spaventa legato chiaramente alle idealità rappresentative tradotte in modelli assembleari e parlamentari dall'esperienza storica ed istituzionale vissuta dalla Francia dopo il 1789. Al riguardo cfr. il mio saggio su L'idea di costituzione in Silvio Spaventa, in Clio 1990, n. 3,