Rassegna storica del Risorgimento

HEGEL GEORG WILHELM FRIEDRICH; SPAVENTA SILVIO
anno <1991>   pagina <13>
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Silvio Spaventa e Hegel
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da alimentare un sentimento di appartenenza collettiva alle loro realtà, quel sentimento, cioè, che nella situazione consueta e nei rapporti della vita, è avvezzo a conoscere la cosa pubblica come ragione e fine sostan­ziale ?*) La tesi di larga parte della nostra storiografia secondo la quale Hegel diventa liberale negli ergastoli borbonici, va però corretta ed integrata nel senso di una sua interpretazione più compiuta da parte di chi aveva già saputo riconoscere e valutare il liberalismo del filosofo di Stoccarda ed insieme vi aveva unito il riconoscimento della sua fun­zione di stimolo alla coscienza unitaria più o meno palese in ogni indi­viduo che abbia un sentimento patriottico. La consapevolezza epressa in una famosa lettera di Villari a Bertrando Spaventa che Far intendere Hegel all'Italia, vorrebbe dire rigenerare gli Italiani dà valore all'intera operazione politico-culturale concepita dai patrioti meridionali dal 1848 in poi.25)
Le riflessioni di Silvio Spaventa dal carcere di Santo Stefano sulla natura dello Stato scritte analizzando la Fenomenologia e l'Enciclopedia di Hegel,26) con i frammenti, di grosso impegno analitico, su L'esercito napo­letano e la riazione e sul tema Della riazione del governo di Napoli considerata nei suoi effetti, sono la prova della definitiva acquisizione del concetto di Stato nazionale attraverso la coniugazione precisa del doppio elemento che contribuisce a formare il concetto ed insieme la attribuzione ad esso di quei caratteri ormai totalmente mancanti negli ordinamenti particolari e che, dopo il 1848, costituivano il fondamento di tutto il nostro avvenire a.27)
Ma nei discorsi di Silvio dall'ergastolo non emergeva soltanto la ripetizione anche se vieppiù affinata del concetto ispiratore dell'intero Risorgimento e la riflessione sul suo senso più profondo. Vi si indivi­duava, infatti, anche qualcosa di più puntuale e di meglio definito sulla soluzione unitaria ormai programmata come fine ultimo della rivoluzione italiana e che, motivata nella coscienza del popolo o, meglio, di coloro che sentono ed agiscono per lui, non avrebbe avuto bisogno per realizzarsi di un novello Teseo per poter fondere le forze centrifughe della nazione in un vincolo superiore. Che in questo l'Italia appariva più matura della Germania del tempo di Hegel28) e, sicuramente, meglio disposta al
2*) Tale, dunque la definizione hegeliana di patriottismo contenuta nei Lineamenti di filosofia del diritto, parte III, sez. Ili, n. 268, definizione che insiste sul carattere abituale, pragmatico e consuetudinario del sentimento politico che lega l'individuo allo Stato, quel sentimento sul quale insisteva lo stesso E. GANS nelle Aggiunte alle lezioni ricavate dallo Hegel: cfr. Lineamenti di filosofìa del diritto, Aggiunta al n. 268 (n. 160).
25) Pasquale Villari a Bertrando Spaventa, ottobre 1850. Il testo della lettera in Gli hegeliani di Napoli e la costruzione dello Stato unitario. Mostra bibliografica e documentaria, cit., p. 117.
) Dot 1848 al 1861, cit., pp. 191 sgg.
27) Dal 1848 al 1861, cit., pp. 143 sgg. Sul tema cfr. ora quanto scrive S. RICCI nel volume Silvio Spaventa politico e statista, cit., pp. 101 sgg.
28) Cfr. gli Scritti politici di Hegel, traduzione di CESA, cit., p. 75: La gran massa del popolo tedesco... dovrebbe essere raccolta in una sola massa dalla forza