Rassegna storica del Risorgimento

HEGEL GEORG WILHELM FRIEDRICH; SPAVENTA SILVIO
anno <1991>   pagina <16>
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Carlo Ghisalberti
Il dibattito sulle modalità dell'unificazione legislativa ed amministra­tiva svoltosi in Italia tra il 1859 ed il 1865, collimante con la decisa lotta agli autonomismi locali, alle tendenze di matrice neoguelfa recu­perate specie nel Mezzogiorno in senso antiunitario, ai regionalismi ed ai municipalismi di vario conio, portava fatalmente al recupero ed alla riedizione in forma aggiornata di quegli ordinamenti franco-napoleonici che avevano accompagnato, qualificandole sul piano civile per i loro contenuti progressivi le prime fasi del Risorgimento nazionale. Quegli ordinamenti che al giovane Hegel del primo quindicennio del secolo, pur acceso di passione e di interesse per la rivoluzione e le sue conquiste, erano parsi invece problematici strumenti sui quali poter fondare il rin­novamento e d'ammodernamento immediato della Germania, condizionata dalla peculiarietà del suo sviluppo storico e dalla varietà delle sue strutture politiche, come sarà provato, anche drammaticamente, dalla suc­cessiva storia tedesca.35
Rigidamente subordinati nella loro essenza e nella loro operatività alla legge, quegli ordinamenti avevano invece dato agli Stati italiani degli anni dell'egemonia francese il senso della compiuta realizzazione di ciò che allora veniva definito l'etat legai, o, meglio, il pouvoir legai, cioè di un regime condizionato nei suoi comportamenti dalla previsione legislativa nella condotta della amministrazione.36) Non era ancora lo Stato di diritto nel senso compiuto del termine, ma appariva pur sempre lo Stato nel quale un ruolo centrale spettava alla norma da quello stesso posta nel­l'interesse collettivo. Peraltro la coscienza che il recupero della legge, ossia del precetto posto dallo Stato attraverso gli organi depositari della volontà generale in quanto rappresentanti del popolo, aveva offerto al diritto quel ruolo primario nello svolgimento storico, era emersa in tutta chiarezza nel pensiero hegeliano. Anzi in ciò, e i Lineamenti di Filosofia del diritto lo testimoniavano, l'esaltazione della legge statale e del suo primato nei rapporti sociali, andava di pari passo con la visione di una realtà politica nella quale le manifestazioni e le attività pubbliche dove­vano essere a questa sottoposte.37)
Diverso naturalmente è il discorso sullo Stato di diritto e sul suo
35) Cfr. S. AvINERÌ. La teoria hegeliana dello Stato, cit., pp. 57 sgg. L'esaltazione invece degli ordinamenti napoleonici come strumenti di avanzamento e di progresso politico viene fatta da Silvio Spaventa nel frammento Della riazione del governo di Napoli considerata nei suoi effetti, in Dal 1848 al 1861, cit., pp. 160 sgg. Va comunque notato come il giudizio hegeliano sull'organizzazione statale franco-napoleonica sia stato estremamente variegato e complesso, come attesta, fra l'altro, l'esaltazione fatta dal filosofo di Stoccarda del sistema elettorale a base corporativa introdotto con i tre Collegi nel Regno Italico, sistema da lui considerato valido strumento di rappresentanza integrativa della società civile nello Stato: cfr. al riguardo J. DROZ, Le romantìsme allemand et l'Etat, cit., pp. 131 sgg.
36) Sul tema: le dogme de la suprómatie de la loi, nouveau nom du souverain absolu , dogma innalzato e codificato dal pensiero rivoluzionario anche nel campo amministrativo, cfr. tra gli altri P. LEGENDRB, Histoire de l'administration de 1750 à non jours, Paria, 1968, pp. 457 sgg.
37) Lineamenti di filosofia del diritto, cit., parte III, sez. Ili, n. 211 sgg.