Rassegna storica del Risorgimento

DE SANCTIS FRANCESCO; ELEZIONI LACEDONIA (COLLEGIO) 1879
anno <1991>   pagina <20>
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Francesco Barra
in cui riprendeva la definizione di Bisaccia la gentile che della cittadina altirpina egli aveva dato nel sesto capitolo del Viaggio Elettorale:*)
Roma 16 dicembre 1879 Caro Vincenzo
Spero di poter contentare il tuo raccomandato. Ti prego di far noto al Prof. Michele, teologo, che il suo nome era già iscritto nella lista elettorale e credo abbia partecipato alla votazione.
Bisaccia è stata altro che gentile! È stata affettuosa e mirabile per accordo. Non perirà mai da me questa memoria.
AfLmo
De Sanctis
Al di là del risultato dell'elezione, il collegio di Lacedonia continuava tuttavia ad essere percorso da profonde anche se non sempre esplicite tensioni. De Sanotis, dopo la grande battaglia politico-elettorale del 1874-75, aveva col suo prestigio imposto, sia pur superficialmente e momentanea­mente, una tregua alle fazioni, per altro alquanto esaurite dalle forti tensioni degli anni precedenti, venendo sostenuto in quest'opera di pacifica­zione dall'opinione pubblica più illuminata e più estranea alle faide locali.
Ma il fuoco covava sotto la cenere. Ad essere agitata era soprattutto Calitri, dove si confrontavano e si scontravano le opposte fazioni facenti capo, rispettivamente, alle grandi famiglie latifondiste dei Tozzoli e dei Berrilli. A scalpitare erano ora i Tozzoli, rimasti privi del potere politico (il ritiro della candidatura del deputato uscente Giuseppe Tozzoli, nel 1874, aveva avuto un ruolo essenziale nello spianare la strada a De Sanctis) ed anche di quello amministrativo, giacché l'ex soldiano Pasquale Berrilli assommava le cariche di sindaco e di consigliere provinciale, nella quale ultima era subentrato, nel 1876, ad Errico Tozzoli. Non del tutto infon-
3) Il documento, su carta intestata del Ministro dell'Istruzione, è interamente autografo; custodito nell'archivio privato della famiglia Capaldo a Bisaccia, qui si pubblica per gentile concessione dei clou. Gino e Lello Capaldo, pronipoti del desti­natario, e della signora Emilia Molinari Crìscuoli, alla quale va la nostra riconoscenza per averci segnalato l'importante documento.
Il farmacista Vincenzo Capaldo, destinatario della missiva, da poche settimane sindaco di Bisaccia, era fratello degli assai più noti Pietro (1848-1925) e Luigi {1855-1947) Capaldo. Il primo, magistrato valentissimo, avrebbe concluso la sua carriera come procuratore generale della Corte di Cassazione; nel 1909, inoltre, sarebbe divenuto senatore del regno. Il secondo, avvocato civilista di grandi capacità e di infaticabile attività, avrebbe ininterrottamente rappresentato alla Camera il collegio di Lacedonia dal 1893 al 1919 sedendo nelle file della destra sonniniana e ricoprendo per due volte la carica di sottosegretario. Sui fratelli Capaldo, ricordati più volte benevolmente da De Sanctis, cfr. Un viaggio elettorale, a cura dì N. Cortese, Torino, 1968, pp. 38-50; A. MARINARI, // viaggio elettorale di Francesco De Sanctis, Il dossier Capozzi e altri inediti, Firenze, 1973, passim; V. BOCCIERI, I titani della magistratura. Pietro Capaldo, Avellino,, 1907; P. Rizzo, Una gloriosa triade dell'Irpinla, in Voce Altirpina, n. 4, dicembre 1981, pp. 82-95. Il prof. Michele, citato nella missiva, è il canonico di Bisaccia Antonio Michele Arminio.