Rassegna storica del Risorgimento

DE SANCTIS FRANCESCO; ELEZIONI LACEDONIA (COLLEGIO) 1879
anno <1991>   pagina <21>
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De Sanctis a Lacedonia
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datamente, i Tozzoli si consideravano penalizzati e sacrificati dalla politica di pacificazione perseguita da De Sanctis, di cui essi erano stati un tempo tra i più validi sostenitori, ed andavano quindi rapidamente staccandosi da questi Era stato proprio De Sanctis, anzi, a farsi propugnatore della riconferma a sindaco del Berrilli presso il ministro dell'Interno:4)
Io penso che gli uffici amministrativi debbono essere riservati alle oneste individualità senza preoccuparsi di partiti politici. Onde io ho l'onore di racco­mandarvi la riconferma a Sindaco del Berrilli, il quale è notoriamente il più potente dei miei avversarii nel Collegio di Lacedonia.
Sarebbe sin troppo facile e scontato, di fronte a documenti del genere, ricorrere ai consueti quanto abusati moduli interpretativi dell'inge­nuità, del moralismo, dell'irreaiismo, quando non addirittura della sprov­vedutezza, della politica desanctisiana. La documentazione inedita, relativa al Viaggio elettorale ma non solo ad esso, rivela invece come i legami di De Sanctis con la tormentata realtà politica irpina fossero assai più com­plessi e profondi di quanto non si sia sin qui immaginato, e come l'azione politica desanctisiana fosse tutt'altro che ingenua e sprovveduta. Si trattava invece, come documenteremo diffusamente altrove, di una sottile quanto rischiosa strategia politica sorretta per altro da una robusta coscienza etico-politica di una sua effettiva posizione super partes con cui De Sanctis rompe gli schemi cristallizzati delle fazioni, va incontro agli avversari, li spiazza e li disarma, recuperandoli al proprio programma politico e sostan­zialmente egemonizzandoli. Soltanto così De Sanctis, privo di una sua base elettorale, riesce a sfuggire, almeno parzialmente, alle strumentaliz­zazioni dei Capozzi, dei Tozzoli, dei Corona e degli altri notabili, ponendosi in definitiva come arbitro e mediatore dei partiti e dei gruppi clientelali. Ma il machiavellismo desanctisiano, non certamente privo di contraddizioni
*J II passo desanctisiano, della genuinità del quale non si ha motivo di dubitare, è riferito testualmente in una lettera del 29 dicembre 1875 dell'avv. Bernardo Natale, sindaco di S. Angelo dei Lombardi, a D. Marino Molinari; il documento, inedito, è in Archivio privato Molinari, Morra De Sanctis. Questo interessante e sin qui inesplorato archivio privato mi è stato aperto alla consultazione con squisita liberalità e disponibilità dalla signora Emilia Molinari Criscuoli.
Sul sacerdote Marino Molinari (1843-1932), per lungo tempo fabbro e capo, come lo defini De Sanctis, del movimento politico-elettorale in Alta Irpinia, cfr. F. DE SANCTIS, Un viaggio elettorale, cit., pp. 86 sgg.; A. MARINARI, // dossier Capozzi, cit., passim; F. BARRA, Alle orìgini del Viaggio elettorale . Francesco De Sanctis e la vita politica irpina (1873-74), in AA.W., Francesco De Sanctis tra etica e cultura, m Riscontri, n. gennaio-giugno 1984, pp, 183-212; ID., Lettere inedite di Francesco De Sanctis (1860-1883), in AA.W., Letteratura fra centro e periferia. Studi in memoria di Pasquale A. De Lisio, a cura di G. Paparelli e S. Martelli, Napoli, 1987, appendice II (lettere di Francesco De Sanctis ad Achille e Marino Molinari), pp. 851-854.
Sul sacerdote Pasquale Berrilli (1821-1886), sindaco di Calkri dal 1871 al 1881, cfr. V. ACOCELLA, Storia di Calitri, ivi, 19843, pp. 205-208; F. DE SANCTIS, Un viaggio elettorale, cit. pp. 53-57; A. MARINARI, // dossier Capozzi, cit., passim,