Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; MOTI 1820
anno
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1921
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43
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Luigi Kossuth nià w carkgyio cefo iiwppe Mazzini 43
venti d'Europa l'eloquente appello alla fratellanza dei popoli, si sentiva giungere parole eli gelido scetticismo da chi aveva sperato invece gli fosse d'immenso aiuto in quel suo lavoro d'apostolato. . Gran bella idea gli scriveva il Kossuth, che io adoro, ma che è troppo generale, stella brillante, ma troppo lontana F<e affermava che il cuore dei popoli era troppo stretto per lasciarsi trascinare sino al martirio per amore dell'umanità. Dalla sua relegazione di Kutaja l'ex-governatore giudicava declamazioni i proclami del Comitato Democratico Europeo, e tali da fargli l'impressione come di chi vuol prendere un uccello, facendogli romore dattorno. E eli più, chiamava malaugurata la questione delle nazionalità, che aveva già tanto nociuto alla libertà . Evidentemente, il-Kossuth era sotto l'impressione della lettura di quei proclami, che il Mazzini s'era dato premura di fargli rimettere, e intravvedeva la difficoltà di poter riunire in un unico intento di fratellanza quei popoli della Balcania, che tre anni innanzi s'erano sollevati, ma per lacerarsi a vicenda, ma per commettere stragi che avevau fatto fremere di orrore l'Europa occidentale; geloso amatore dell'integrità del suo paese, intravvedeva il pericolo rumeno per la Transilvania, ch'egli definiva il mèmbro più diletto del corpo magiaro , e non nascondeva il suo odio contro quei popoli da lui chiamati cannibali , ohe nel 184=9 erano fuggiti sulle loro montagne all'approssimarsi dell'esercito ungherese, poi ne eran discesi per incendiare e saccheggiare villaggi indifesi e per sgozzare donne e fanciulli . U Kossuth ammetteva, è vero,- che dovesse esistere un accordo di popoli nel movimento rivoluzionario; ma questo accordo non doveva essere costante, non doveva essere bandito come principio, bensì opportunamente applicato, e non mai, a ogni modo, con declamazioni pubbliche, con appelli al mondo, con dichiarazioni di guerra a tutti i re , come aveva fatto nei suoi proclami il Comitato Democratico Europeo.
Qualche conforto poteva aver recato al Mazzini la professione di fede repubblicana, che il Kossuth aveva espresso fin dalla prima sua lettera: confessione preziosa, poiché il Mazzini non ignorava che durante la guerra insurrezionale ungherese questa parola non era stata mai pronunziata né dal Kossuth, né da quanti lo avevano sorretto nella rude lotta contro la casa d'Absburgp. Però, l'ex governatore dichiarava subito dopo di non credere che un paese dovesse giungere a quella forma di governo