Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALI ITALIA 1875-1880; <
> 1878-1880;
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1991
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Rolando Nierl
L'invito, proveniente da molte parti, a colonizzare le migliaia di ettari incolti, non era realizzabile. Per far questo ci vorrebbe un'abbondanza di capitali che non abbiamo; o ci vorrebbero leggi radicali che riordinassero tutto l'istituto della proprietà fondiaria, e a queste leggi ben pochi, credo, fra voi vorrebbero por mano. Quanto poi ai capitali disponibili per l'agricoltura, invece di accrescerli, noi abbiamo fin qui lavorato a consumarli a centinaia di milioni e a miliardi, sia con emissione di titoli pubblici, sia con la vendita precipitata di tutti i beni demaniali ed ecclesiastici . Con questa scarsezza di capitali, era retorica raccomandare ai contadini di non emigrare a cercar fortuna, per morire di fame nei campi incolti della madre patria.156)
4) Questioni sociali e questioni economiche sono dunque strettamente connesse nell'orientamento della Rassegna e di Sonnino. Si può anzi notare in questo ambito anche una specifica attenzione rivolta al problema del potenziamento produttivo dell'Italia, del suo avvenire industriale, Questo aspetto acquista un autonomo rilievo sullo sfondo della già iniziata 1 grande depressione ', delle cui conseguenze la Rassegna ha chiara consapevolezza, cogliendo i mutamenti che vi sono legati, fra cui, ad esempio, l'ingrossarsi delle tendenze protezionistiche nei paesi europei.
In termini generali, si potrebbe dire a questo riguardo che l'orientamento della rivista, fra i due estremi del generico far qualcosa per l'industria e del protezionismo come scelta strategica per lo sviluppo, trova uno spazio per l'intervento dello Stato, anche, nella politica doganale, al fine di promuovere gli interessi industriali. Già il riformismo di Sonnino si accompagnava fin dall'inizio con una esplicita avversione nei confronti dei dogmi liberistici in campo sociale ed economico,157 e tale posizione aveva avuto sviluppo, oltre che nella rivista, anche nella sua attività parlamentare. Essa non era motivata soltanto dalla sua tematica sociale, ma appunto anche dai connessi problemi economici. Alcuni suoi interventi in questo senso, come quello nel dibattito dell'85 sulla crisi agraria alla Camera dei Deputati,158) sono abbastanza significativi. In questa occasione si era opposto alla richiesta di innalzamento del dazio sui grani. Gli sembrava che il solo scopo di tutelare rendite e profitti agrari dalla concorrenza estera non giustificasse l'adozione di un provvedimento che, aumentando il prezzo del pane, avrebbe pesato sulla grande maggioranza della popolazione, aggravando la questione sociale e suscitando una agitazione degli operai e dei braccianti a difesa del loro salario.
i> Ivi, p. 123.
'Sfy cfr. ad esempio S. SONNINO, / contadini in Sicilia, cit, pp. 160 sgg., 237-238, e La Rassegna settimanale, 9 novembre 1879, // prossimo inverno e la miseria della campagne, cit.
58) Per l'intervento di Sonnino del 13 febbraio 1885 sulla mozione Lucca, anche per questi più specifici aspetti, vedi R. NIERI, Un proprietario toscano, cit., pp. 72 sgg., che qui ampiamente richiamo.