Rassegna storica del Risorgimento

GIORNALI ITALIA 1875-1880; <> 1878-1880;
anno <1991>   pagina <366>
immagine non disponibile

366 Rolando Nieri
portuno, perché restavano senza centro e senza luogo dove far capo due imprese importantissiime: l'inchiesta agraria e la partecipazione alla prossima Esposizione di Parigi,167) Questo ministero dunque si profilava come un tramite indispensabile di raccordo fra Stato e società civile, fra le esigenze di questa e gli strumenti di conoscenza e intervento di esso.
La statistica ovviamente era uno di questi mezzi, come lo era l'in­chiesta. Esse erano necessarie per rispondere con sufficiente sicurezza alle tante questioni della realtà industriale, servendosi dell'osservazione particolare dei fatti e dei rapporti industriali, ordinata, classificata ed espressa, per quanto si può, numericamente e in forma comparabile .16S) Queste affermazioni erano espresse con riferimento ai lavori di Ellena, dei quali si facevano elogi come tentativo ben fondato, anche se circo­scritto, dopo il fallimento di quello del Maestri. In Italia avemmo un'inchiesta industriale, che per molte parti fu come una rivelazione di fatti non sospettati o insufficientemente curati, e dagli atti della quale parecchie utili illazioni pratiche si son tratte, ed altre si potranno trarre. Ma in quanto a vera statistica industriale, siamo poco più che principianti .169>
Gli interrogativi alla cui risposta anche la statistica avrebbe potuto contribuire erano molti, compresi quelli di più ampia portata: Qual'è la costituzione industriale del nostro paese; e a qual punto è essa per­venuta nel suo sviluppo? Le rosee illusioni dei primi tempi del nostro Risorgimento si sono dileguate, come sogliono tutte le speranze troppo affrettatamente concepite; ma potrebbe .dirsi, esagerando per un altro verso, che proprio nessuno impulso economico sia nato dal grande moto politico italiano? Fino a che punto hanno avuto ragione coloro i quali, attribuendo valore pratico assoluto alla legge della divisione territoriale o internazionale del lavoro, ci negavano ogni possibilità di sviluppo indu­striale e volevano rivolte alla sola agricoltura tutte le forze economiche della nazione? E, se i fatti hanno smentito questa, come smentiscono in generale le dottrine troppo assolutamente applicate in argomenti politici e sociali, dobbiamo poi sollevare gli animi a più ardimentosi concetti, a quello soprattutto dell'indipendenza industriale dallo straniero; ovvero poiché una perfetta indipendenza industriale nelle presenti condizioni del mercato internazionale sarebbe un sogno anche per i popoli econo­micamente più forti a quello della equivalenza industriale con le nazioni più progredite? E più specialmente in quali rami di industria le condizioni nostre naturali e sociali ci hanno consentito, o ci consenti­ranno in avvenire, di bastare a noi stessi, o di combattere le lotte della concorrenza nel campo del mercato internazionale?,17
Ifi7) La soppressione del Ministero, eh.
6*) La Rassegna settimanale, 4 gennaio 1880, La statistica di alcune industrie Italiane,
V0) Ibidem.
ITO) Ibidem.