Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALI ITALIA 1875-1880; <
> 1878-1880;
anno
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1991
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370
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Rolando Nieri
e indipendenza dagli interessi particolari non si richiedono a raggiungere questo fine! .183)
Nella fase di elaborazione per il rinnovo del trattato di commercio con la Branda, nel 78, molti industriali si erano lagnati delle proposte nuove tariffe, nonostante l'aumento di esse. Fra questi, soprattutto conciatori di pelli, filatori e tessitori di cotone, di lino e di canapa e produttori di ferro, che rappresentano industrie molto ragguardevoli e che hanno manifestato esageratissime pretese.184) Nel loro comportamento la Rassegna vedeva la conferma delle difficoltà ricordate e insieme dei rilievi critici sul mondo imprenditoriale italiano. Tali querele affermava si spiegano con l'avidità del guadagno che travaglia i produttori; ma mostrano pure che le dottrine economiche contano pochi proseliti, malgrado la grande diffusione dell'insegnamento. Ciò dicendo noi non commettiamo l'ingenuità di pretendere che i fabbricanti di un paese, poco dedito all'esportazione di prodotti manifatturati, si facciano apostoli del principio del libero scambio. Noi del resto non neghiamo il carattere di economisti a coloro che militano sotto le bandiere della protezione; ma non possiamo riconoscere tale qualità a quelli tra i nostri industriali ohe firmarono le petizioni dirette alla Camera dei Deputati e pubblicate nelle gazzette. In essi non è nulla che rivela una medioore cultura economica, attinta a qualunque scuola, e quel che riesce più doloroso, manca sovente anche la competenza tecnologica. Il che spiega per avventura gli ostacoli gravi che inceppano il cammino di parecchie tra le nostre fabbriche; imperocché, ove fa difetto una direzione intelligente ed esperimentata, ivi manca la ragione più possente di miglioramento industriale. Ci pensino adunque il Governo e il Parlamento e ci pensino eziandio i consumatori che, sebbene abbiano la non gloriosa virtù di tacer sempre, dovrebbero finalmente capire che sono i più interessati nella questione .185)
In questo ordine di idee, la Rassegna si pronunciava a favore dell'abolizione del corso forzoso della moneta, vedendo nel comportamento di quegli industriali contrari a tale provvedimento, il sintomo di una arretratezza tecnica e produttiva e di una mancanza di consapevolezza per quanto riguarda i fondamenti di un buon ordinamento industriale. corso forzoso era un danno, perché rappresentava un ostacolo gravissimo all'incremento dell'agricoltura e delle fabbriche, contrastando forte alle imprese di lunga lena e perché recide [va] i nervi al commercio con l'estero .186> Esso infatti indeboliva e rendeva precari i rapporti economici internazionali, limitandoli fortemente, e alterava i termini dell'attività delle imprese all'interno, quando c'era bisogno di molto capitale, aggiungendo al normale rischio anche l'alcatorietà dovuta alla moneta.187) Aveva
183) ìbidem.
,w) La Rassegna settimanale, 31 marzo 1878, / trattati di commercio e i lamenti dei nostri fabbricanti.
i5) ibidem.
**W IM Rassegna settimanale, 9 maggio 1880, // corso forzoso.
187> La Rassegna settimanale, 14 novembre 1880, L'abolizione del corso forzato.