Rassegna storica del Risorgimento
ITINERARI TURISTICI RISORGIMENTALI VICENTINI (COLLANA); VICENZA
anno
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1991
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pagina
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382
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Giovanni Marcadella
delle comunità e sui movimenti di popolazione; dai registri parrocchiali preziose informazioni sulla vita religiosa e sui fatti calamitosi che hanno angustiato le genti; dai verbali dei consessi politici la partecipazione civile delle comunità ed il fattivo apporto alla soluzione dei problemi vitali quotidiani. Dalle stesse fonti ho tratto pure un modo di vedere e di interpretare i grandi avvenimenti storici sul Risorgimento ed ho colto, in maniera forse più precisa, quei piccoli o grandi fatti che hanno caratterizzato, anche in queste nostre contrade, lo spirito di un'epoca.
Mi sono contornato di collaboratori che, notoriamente, oltre ad un interesse per il periodo storico e per i luoghi considerati, avessero una propensione per una visione storica complessiva, per la quale i grandi fatti politici e militari fossero complementari alle piccole vicende quotidiane, alla vita delle istituzioni e delle comunità; collaboratori che oltre a ciò privilegiassero un ricorso personale alle fonti storiche primarie.
Prima preoccupazione del curatore e degli autori è stata, in linea con gli enunziati propositi, quella di supportare ogni informazione con documenti coevi di carattere archivistico in primo luogo, oppure artistico, letterario e fotografico, pur senza trascurare laddove necessario per mancanza dei primi o per opportunità narrativa, la testimonianza postuma, che anzi è stata sempre e puntualmente riportata in bibliografia, al fine di consentire al lettore-turista ogni possibile approfondimento. È la conseguenza dell'aver voluto privilegiare la fonte strumentale e originaria, il che ha comportato un lungo lavoro in primis di ricerca delle fonti negli archivi delle istituzioni pubbliche (degli uffici giudiziari, di polizia, della Delegazione provinciale austriaca, degli unici demografici), negli archivi dei Comuni e in quelli parrocchiali. Le citazioni sono puntualmente date in calce ad ogni scheda, laddove si raccolgono precisi riferimenti, oppure in preambolo.
Mi vien da ricordare il famoso proclama del colonnello imperiale Tham alle popolazioni del Canai di Brenta il 15 giugno 1848, dieci giorni dopo la non meno famosa vicenda della battaglia dei Fontanazzi di San Nazario, tardo epilogo delle vicende quarantottesche bassanesi e anche vicentine:
Abitanti del Canale di Brenta! Perdono ai traviati è il mio principio. Onde seguitarlo è necessario che voi cessiate da ogni ostilità. Abitanti del Canal di Brenta, ritornate ai vostri doveri, ritornate all'obbedienza dèi vostro Re [....] Questo è l'ultimo mio appello, appello di un uomo il quale conosce ed ama i propri fratelli. Seguitate il suo consiglio e sarete felici, e godrete tutti i privilegi stessi che vennero accordati alle altre Provincie che si sono già sottomesse [il Cadore, Vicenza, Padova, Treviso, per stare nell'area veneta]; qualora non obbediate a questo ultimo appello [ed ecco la minatio , cui segue inesorabile la sanctio] sarete costretti dalla forza delle armi ad accordare ciocché con la bontà non s'ottenne: non resterebbe pietra sopra pietra delle vostre case e verrebbero convertiti in deserto le vostre campagne e i vostri villaggi... .
Il giorno seguente i rappresentanti dei comuni di valle si presentarono amaramente a Bassano per firmare la propria capitolazione nelle