Rassegna storica del Risorgimento
ITINERARI TURISTICI RISORGIMENTALI VICENTINI (COLLANA); VICENZA
anno
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1991
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pagina
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387
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Itinerari per un turismo risorgimentale 387
famosa per l'attacco e fu il .primo incontro e scontro con il nemico lanciato dai bersaglieri il giorno 22 (scheda 1.6.3).
Il Medici ordinò allora la presa di Monte Corlo, che sovrasta la stretta di Primolano, per proteggere le manovre italiane da improvvisi attacchi dall'alto; mise all'opera il Genio militare per gettare un nuovo ponte sul fiume e ripristinare così i collegamenti verso Primolano (scheda 1.6.4), fece avanzare tutte le compagnie del 62 Fanteria fino alle ultime case del paese, ma tenne gli artiglieri protetti tra gli edifici del borgo. Più. indietro, a Valstagna, sulla destra del fiume, impiantò ima poderosa base logistica (scheda 2.4.5) dopo essersi impadronito del paese in modo assai spedito. Egli volle con ciò impedire agli Austriaci un ritorno sull'altro lato della valle ed assicurarsi contro tentativi di aggiramento. Intese pure costituire un supporto al progetto, che lui stesso aveva ideato, di aggirare il nemico appostato a Primolano con un movimento da ovest, dal paese di Enego o addirittura da Tezze in Valsugana, entrambi raggiungibili per la strada di Foza.
Nel tardo pomeriggio di quel giorno 22 di luglio l'incredibile abilità dei genieri aveva già messo in piedi un nuovo ponte ed il generale fu in grado di ordinare l'avanzata su Primolano. Nessuna barriera gli si opponeva più: il forte Tombion ancor non esisteva (scheda 1.6.9); il fortilizio del Covolo era stato smantellato settantanni prima dai napoleonici (scheda 1.6.11). Anche il castello della Scala, sovra Primolano, era stato sventrato e reso inefficace proprio dagli imperiali, pochi anni prima, nel 1850, per la costruzione della nuova strada per Fastro (scheda 1.7.1). Ma proprio 11 a Primolano, dai tetti delle case, dai tornanti della nuova strada, dalle brecce del castello della Scala, gli Austriaci organizzarono una poderosa difesa, forse la più strenua tra quelle combattute in vallata in quel luglio 1866 (scheda 1.7.4).
Ritengo opportuno e doveroso infine segnalare la scelta fotografica che accompagna ogni scheda. Anche le foto, le cartoline, sono fonti; esse sono introdotte con .lo scopo di completare l'informazione, estendendola con l'apporto dell'immagine oltre i limiti temporali della scheda stessa od oltre quelli -testuali o di soggetto. In questo caso esse aggiungono argomento ad argomento ed assicurano il lettore-turista e l'incuriosiscono con il fatto di essere esse stesse documenti vivi, originali, spesso contemporanei ai fatti narrati. Non c'era motivo di immettere nell'opera illustrazioni attuali di monumenti. Al lettore-turista non servono, salvo che nell'eventualità di proporre alla sua mente uno stimolante raffronto con immagini e documenti del passato.
Scopo dunque di questa rassegna fotografica è stato di contribuire, anche con il suggestivo mezzo dell'immagine storica, a creare una completa ed organica informazione. Essa annovera perciò immagini di ambiente, di costume, di dolore e di rovina; ritratti di personaggi che aiutano a meglio comprendere il carattere di un'epoca. Alla documentazione fotografica s'accompagna talora o si sostituisce l'illustrazione grafica degli itinerari, necessaria non solo per orientare il lettore-turista, ma anche per indirizzare e finalizzare l'itinerario proposto.