Rassegna storica del Risorgimento

ITINERARI TURISTICI RISORGIMENTALI VICENTINI (COLLANA); VICENZA
anno <1991>   pagina <403>
immagine non disponibile

Libri e periodici
403
e ristretta l'indagine sulle ragioni che determinano nella politica di Rio IX il giro di boa tra le intuizioni dell'avvio del suo pontificato e le rigide chiusure successive. Eppure sono essenziali le ragioni da cui deriva l'inversione di tendenza e prende corpo il progetto della restaurazione, fondato peraltro sulla conferenza diplomatica di Gaeta, una vicenda lunga ed illuminante che purtroppo non ancora viene presa nella dovuta consi­derazione, come abbiamo sottolineato nel nostro volume Appunti sui Borbone - L'esilio di Pio IX.
Molto circostanziati e validi sono, invece, gli apporti dati alla conoscenza della rete tessuta negli intrighi di Napoleone III dalla raffinata saggezza dà papa Mastai, più che mai intransigente e deciso. Le pagine scritte in merito contribuiscono a far chiarezza e sono sostanziosamente istruttive. In fondo, tutto il libro è permeato dal desiderio di offrire agli studiosi nuovo materiale di approfondimento, specialmente quando le riflessioni attente portano fuori spunti interpretativi originali e danno certezza di documentazione. In conclusione, la tesi che si sostiene trova motivazioni serie nell'impostazione del ragionamento generale del testo. Volendo o nolendo, alla fine, si deve convenire con Frank J. Coppa che Antonelli was neither a saint nor a sinner, neither a Richelieu nor Mazarin, but a hard-working, pragmatic rainister who was devoted to his sovereign's cause . Ancora ima volta, quindi, la figura di Pio IX rimbalza per la sua calibratura diplomatica, ispiratrice non soltanto, ma fattrice passo dopo passo della strategia e della tattica del suo segretario di Stato, devoto esecutore della politica del papa.
GAETANO ANDRISANI
MARIÀCHIARA FUGAZZA, Carlo Cattaneo. Scienza e società (1850-1868); Milano, Franco Angeli, 1989, in 8, pp. 336. L. 35.000.
Lo studio della Fugazza, sostenuto da una interessante documentazione edita ed inedita, espone l'intensa attività pratica e teorica, didattica e filosofica, svolta da Carlo Cattaneo durante gli anni dell'esilio nel Canton Ticino, esilio che ebbe inizio imme­diatamente dopo le drammatiche vicende quarantottesche, protraendosi sino alla sua morte nel 1869. Afferma l'A. che l'attività del Cattaneo durante questo ventennio non ha goduto di molta attenzione presso gli storici, più sensibili, per solito, al periodo anteriore al 1848 e in modo particolare alla prima serie del Politecnico (1839-1844). L'A. rileva, del resto, una certa riluttanza della storiografìa a cimentarsi con il complesso e problematico pensiero dell'intellettuale milanese, riluttanza dovuta alla diffusa, quanto inesatta persuasione circa una sostanziale frammentarietà della sua opera, così diffìcile da classificare entro precise categorie (p. 8). In realtà tale frammentarietà è solo l'apparente espressione di una versatilità e di una molteplicità di interessi convergenti verso un obiettivo di fondo, quello di un avvicinamento del mondo degli specialisti alle esigenze della società, di un possibile connubio tra le conoscenze teoriche e l'utile divulgazione (p. 8).
Durante il lungo esilio elvetico il momento più trascurato, come detto, della sua vicenda intellettuale Cattaneo cercò di organizzare più compiutamente il proprio pensiero, e contrapponendosi alla linea politica di moderati e mazziniani riempì di contenuti più precisi la sua proposta federalista sulla quale dovette certo avere notevole influsso la partecipazione diretta alla vita del piccolo ma animato ambiente ticinese (pp. 10-11). La soluzione federalista venne dunque a confermarsi per Cattaneo durante questi anni, e ancor più dopo il 1859 quando il senso della continuità storica e l'avversione per ogni rottura artificiosa della complessa rete di elementi di cui ogni società e sempre intessuta, l'odio per il primato della politica inteso come mito dell'uniformità a tutti i costi divennero crìtica agli ordinamenti seguiti alle annessioni e ai plebisciti, attacco a chi credeva un unico parlamento in grado di