Rassegna storica del Risorgimento
ITINERARI TURISTICI RISORGIMENTALI VICENTINI (COLLANA); VICENZA
anno
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1991
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pagina
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405
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Libri e periodici 405
sociale, economica e culturale. Un tale programma non impedì tuttavia a Cattaneo di assumere, talora, atteggiamenti duramente polemici verso le scelte governative di Cavour e dei suoi successori (ad esempio in occasione della cessione alla Francia di Nizza e della Savoia) che sortirono l'effetto di esacerbare il disaccordo con l'editore e la diffidenza nei suoi riguardi degli ambienti moderati milanesi.
Un altro aspetto della poliedrica attività di Cattaneo negli ultimi venti anni della sua vita che l'A. ha il merito di lumeggiare particolareggiatamente è costituito dall'attenzione speciale che egli dedicò alle questioni ferroviarie relative, in particolar modo, al Canton Ticino e al congiungimento delle linee dell'Italia settentrionale con quelle dell'Europa centrale, attraverso la Svizzera. Una attenzione che si intensificò dopo le delusioni subite sul piano politico nella fase dell'unificazione italiana e l'abbandono della direzione del Politecnico (p. 89). La passione di Cattaneo per le ferrovie era di lunga durata, sottolinea l'A., ed esprimeva la coscienza della loro funzione propulsiva nell'integrazione economica italiana nel mercato occidentale. Egli fu attento commentatore delle discussioni ferroviarie che si svolgevano in quegli anni in Italia e in Svizzera; ma soprattutto intervenne in uno dei dibattiti di maggiore risonanza di tutta la politica ferroviaria dell'Ottocento, quello relativo al tracciato di congiunzione tra le vie del nord Italia e del centro dell'Europa, che solo dopo difficoltà e contrasti avrebbe visto trionfare l'alternativa del Gottardo (p. 90) che Cattaneo perorò a lungo, mostrando una notevole competenza tecnica e cercando di mobilitare energie politiche e finanziarie in Italia, in Svizzera e in Francia.
L'A. ha corredato, infine, il proprio lavoro con una appendice di lettere, in gran parte inedite, inviate da Cattaneo, tra il 1850 e il 1868, ad amici e uomini d'affari, allo scopo di interessarli ai propri disegni ferroviari. Queste lettere sono una tangibile testimonianza della passione intellettuale e civile che egli sapeva trasfondere in questioni apparentemente di natura esclusivamente tecnica ed economica.
STEFANO PARISBLLT
VICO AVALLE, Costantino Nigra. Amori - Battaglie - Poesia (Collana Il Canavese ieri e oggi, VIII); Ivrea, Ferraro, 1988, in 8, pp. 220. L. 25.000.
A Costantino Nigra come sappiamo tutti è riservato uno dei famosi medaglioni nella seconda parte Le cose e gli uomini dell'opera di Federico Chabod, insuperata a quattro decenni dalla sua pubblicazione e divenuta patrimonio di tutti gli studiosi, Storia della politica estera italiana dal 1870 al 1896. A Costantino Nigra è dedicato questo lavoro di Vico Avalle, ricco di dignità storica e dettato anche con una memoria degli affetti, sempre misurata ed equilibrata.
Oltre a ripercorrere le tappe salienti e cruciali della vita pubblica, tappe fatte soprattutto di successi diplomatici e di determinanti apposti alla costruzione e al consolidamento dello Stato, e i momenti più umani, provocati dal suo fascino ancora proverbiale, Avalle ci intrattiene sulle fasi più amare della vita. Sono i momenti in cui l'inquietudine domina nell'animo di Nigra, portato alla solitudine e alla riflessione interiore.
Molto utili ed interessanti sono le pagine, in cui Avalle esamina, giudica e mostra alla nostra riflessione il Nigra poeta, armonioso e ricco secondo il gusto dei suoi tempi, il Nigra, che, pur dotato di largo senso europeo , non dimentica con i Canti popolari del Piemonte la sua terra e la sua gente. È il migliore e più concreto degli appoggi per coloro, che credono, alle soglie del Duemila, In un destino umano non dimentico delle proprie radici e delle proprie tradizioni vitali e valide.
VINCENZO G. PACIFICI