Rassegna storica del Risorgimento

OSORGIN MICHAIL ANDREEVIC
anno <1991>   pagina <463>
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Michail A. 0 sor gin 463
e le usanze in questo piccolo Stato, incalzato a nord dall'Austria, dalla Turchia a sud e da est, mentre da occidente l'Italia lo civilizza con cura... Non so se le montagne nel centro del paese siano inaccessibili, ma il primo passo nel territorio montenegrino dice che la parte litorale del suo unico porto, Bar-Antivari, inclina molto ad accogliere la cultura italiana. Qui tutto è italiano, a cominciare dall'approdo del piroscafo sino alla ferrovia a scartamento ridotto che si dirige verso le montagne ed è stata costruita da ingegneri ed operai italiani.3) Gli Italiani pos­seggono anche l'unico albergo. Pure la lingua serba risulta qui piuttosto un lusso, anziché una cosa indispensabile. Tutti parlano la lingua di Dante. Anche la moneta italiana circola qui liberamente... Anche se il porto di Antivari per ora serve soltanto agli interessi dei portatori di cultura stranieri, tuttavia vi è speranza nel futuro, perché questo piccolo paese crede ancora e sempre nell'avvenire, crede che grazie ai suoi sforzi i due mari si congiungeranno attraverso le terre slave... .
Nel suo viaggio verso l'interno del Montenegro Osorgin da Bar giunge col trenino della Compagnia di Antivari sino a Vir Pazar, sul lago di Scutari che ha inondato una parte della pianura: << dopo aver terminato la ferrovia attraverso le montagne, gli Italiani si metteranno a prosciugare le paludi presso il lago di Scutari. Dovevano già cominciare i lavori. Solo la situazione minacciosa sulle frontiere li ha trattenuti...; tutti li aspettano con impazienza: essi significano la fine dei cattivi raccolti e finirà anche la malaria che falcia la popolazione poco densa di queste parti .
La sosta di qualche giorno a Vir Pazar consente a Osorgin di osser­vare i costumi pittoreschi, le stature ben cresciute, il portamento degli uomini e la timidezza oppressa della donna montenegrina sposata, presto invecchiata a causa del lavoro continuo e smisurato per il marito e per la famiglia . Naturalmente, l'ospite che giunge dalla lontana Russia viene accolto con particolare calore, quando si siede al tavolo di una taverna; e come l'eventualità di una guerra è sempre tenuta presente, in tutti i Montenegrini vi è la convinzione profonda e ferma che la Russia dovrà aiutarli e non può non farlo : ... Dall'alto al basso, dal ministro fino al semplice soldato, tutti guardano la Russia nello stesso modo con cui un favorito guarda il suo ricco padrone. I diplo­matici cercano di imporre l'idea che l'aiuto al Montenegro risulta per la Russia particolarmente vantaggioso; la gente semplice, invece, vede nella Russia una mucca da mungere che ha il latte sufficiente per tutti i territori slavi. Questo ì Montenegrini lo ripagano con stima e rispetto e nelle loro stanze, ristoranti e persino negli uffici si vedono i ritratti del loro re Nicola e dello zar Alessandro III. In realtà, con che altro
3) si riferisce a quanto creato a partire dal 1906 dalla Compagnia di Antivari, guidata dal finanziere Giuseppe Volpi, con l'appoggio della Banca Commerciale Italiana: compagnia di navigazione Puglia con servizio Bari-Antivari con ampie banchine, ferrovia a scartamento ridotto simile a quello bosniaco da Antivari a Vir Pazar, servizio di navigazione sul lago di Scutari, manifattura dei tabacchi con relativo monopolio che recava grandi introiti alle esauste finanze montenegrìne. Su questo complesso di iniziative vedi A. TAMBORRA, The rise of ltalìan Industri and the Balkans (1900-1914), in The Journal of European Economie History, III, I, Spring 1974, Roma, pp. 87-120.