Rassegna storica del Risorgimento
OSORGIN MICHAIL ANDREEVIC
anno
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1991
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pagina
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464
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464
Angelo Tamborra
possono ripagare la * madre Russia' per il desiderato aiuto fraterno?.
Da Vir Pazar, attraversato il lago di Scutari, Osorgin giunge a Reka, da dove sale in carrozza sino a Cetinje. Il soggiorno dà modo all'attento giornalista russo per indulgere a note di colore sulla capitale dove non vi sono fabbriche, né attività artigiane, né associazioni, né istituti di istruzione, insomma niente di niente, con le donne che stanno relegate in casa (come del resto in tutto il profondo sud dell'Europa dell'epoca) e gli uomini cui spetta soltanto pensare alla guerra .
Chi domina su tutto questo microcosmo balcanico arroccato sulle montagne è il re Nicola I, sovrano e patriarca del suo popolo:
È verissimo che il re Nicola viene nel suo paese molto stimato, anzi, amato. Ma questo non significa affatto che vi regna l'idea di una monarchia assoluta, anche se il Montenegro fino ai tempi presenti risulti tale, senza guardare il vero carattere del parlamento. Amano il re Nicola per la sua intelligenza, per la sua fermezza nazionale, per la sua bellezza vegliarda, per il suo comportamento gentile e per la sua ingegnosa diplomazia. Egli è il padre ed il padrone intelligente. Ma un tale sistema patriarcale può rimanere soltanto fino alla sua morte, poiché l'opposizione è fortissima e gli scontenti sono più numerosi di quanto potrebbe sembrare al primo sguardo. Finora il vecchio re fa tutto da solo, ignorando il popolo ed i ministri. Ma il suo successore Damele risulta poco popolare, anzi desta quasi avversione a causa della sua arroganza; egli è piuttosto un europeo. Avrà da sostenere una grande lotta con il popolo montenegrino povero ed economicamente oppresso e gli sarà molto difficile vincerla.
Il re si può incontrare quasi sempre. È abbastanza intelligente, risoluto e pieno di tatto da non cominciare nella sua vecchiaia a vivere da eremita. Ma ciò nonostante nemmeno lui può evitare il destino dei monarchi guardarsi dai sudditi. Anche se a Cetinje tutto risulta pubblico ed evidente, anche se niente ed in nessun modo può passare inosservato e rimanere tale in nessuna parte né per due ore, ciò nonostante la città è piena di gendarmi e di agenti segreti che diventano ancora più numerosi durante le passeggiate del re e dei principi e le loro schiere proteggono tutti i luoghi dove dimorano. Già questo fatto dimostra che la lodata maniera patriarcale dei rapporti tra il re e il popolo ha bisogno di certe riserve e che anche nel paese stesso, anzi pure a Cetinje, esiste un j nemico interno ', con conseguente * crescita di una razza nuova, della vile razza di fannulloni quali sono gli agenti segreti '... che danno j una impressione molto negativa ' .
Soprattutto, la capitale del Montenegro appare a Osorgin e non solo a lui, come il quartier generale degli affari politici balcanici, il luogo dove circolano notizie su una possibile guerra fra il Montenegro e la Turchia da cui potrebbe nascere un incendio europeo , sulla insurrezione in Albania e sui movimenti delle truppe turche. In rapporto a questo stato di tensione giornalisti di vari paesi, fra cui appunto Osorgin, si sono concentrati a Cetinje, dove esiste una vera fabbrica di notizie la cui pratica quotidiana consiste nel far uscire una notizia ufficiosa senza conferma ufficiale . Per questo Osorgin non esita a mettere in guardia la stampa russa sia contro le notizie provenienti dal Montenegro, sia contro quelle passate attraverso il vaglio austriaco .