Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA MONDIALE 1914-1918; MITTELEUROPA (IDEA)
anno <1991>   pagina <467>
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L'IDEA DI MITTELEUROPA NELLA CRISI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE*
1. Quando iniziò la prima guerra mondiale l'Europa era già stata da più di un secolo percorsa e scossa dal fremito delle nazionalità storiche e delle nazionalità emergenti, tese a conquistarsi libertà costituzionali e indipendenza ove fossero soggette a sovranità straniere e inglobate in Stati eteronazionali e plurinazionali. La coscienza della identità nazionale, della sua realtà morale e politica, dei suoi diritti nel determinare autono­mamente il proprio destino, era venuta via via crescendo negli anni del­l'imperialismo napoleonico in tutta l'Europa. E proprio nell'area germanica tedesca ed austriaca l'idea di Nazione coi suoi diritti di indipendenza e libertà era venuta facendosi vigorosamente strada e ponendosi come fattore di arnione di tutte le motivazioni ideali e d'ordine pratico per la resistenza allo straniero, e vi si parlava di Patria e vi si usava questo termine con lo stesso significato e con la stessa carica emotiva con cui sarà usato presso tutti gli altri popoli, animati .poi dal moto risorgimentale. Non occorre qui richiamarsi tanto è nota alla resistenza prussiana contro Napoleone, alla cultura della Nazione espressa nei discorsi di Fichte, e all'uso storiografico del termine Befreiungskrieg, guerra di liberazione, per indicare le guerre del 1806 e 1813 condotte dalla Prussia.
Ma l'Europa del 1814 non era ancora l'Europa delle Nazioni o, per essere più precisi, delle Nazioni culturali erette in Nazioni territoriali e cioè in Stato. Questo sogno mazziniano (per altro di difficile realizzazione come fu poi constatato nei (trattati di pace del 1919) era stato l'anima del Risorgimento che aveva coinvolto Italia e Germania, Polonia e Ungheria, Slavi del centro-Europa e Slavi del sud, la Grecia, il Belgio, le Nazioni storiche e le Nazioni senza storia.
U secolo del Risorgimento aveva visto realizzarsi nell'Europa centrale ed occidentale la trasformazione degli Stati assolutistici in Stati costitu­zionali, ina non l'unità e l'indipendenza di tutte le Nazioni. Alcuni popoli l'avevano raggiunta già nella prima metà del secolo, Grecia e Belgio; altri più tardi e più faticosamente, Germania e Italia, e questa solo parzialmente.
-Ma tutta l'area dell'Europa centrale, mediana o intermedia, tra i confini dell'Impero degli Czar e quelli delle Potenze occidentali e nordiche era rimasta in una unità statale, non nazionale, dinastica, nella quale continuava una secolare convivenza di una pluralità di Nazioni storiche e di Nazioni emergenti o senza storia, per dirla con Otto Baner,
* Testo di una relazione presentata al Convegno L'Europa delle nazionalità e la prima guerra mondiale . Vittorio Veneto, 25-27 novembre 1988.