Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA MONDIALE 1914-1918; MITTELEUROPA (IDEA)
anno <1991>   pagina <472>
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Umberto Corsini
manica, una memoria di Mettermeli del 1848 colpisce e illustra con grande lucidità i fattori che furono d'ostacolo all'integrarsi della Germania nella Mitteleuropa e che la avviarono ad un isolamento che avrebbe superato solo in vista di un proprio predominio nazionalistico sul tutto. Egli li riassume così: i progetti segreti che avevano per oggetto l'ingrandi­mento della potenza della Prussia, difesi dallo Hardenberg e dallo Humboldt sotto la bandiera liberale; l'elemento della piccola nobiltà dell'Impero e l'elemento democratico, rappresentati dallo Stein e dal Munster; la resi­stenza di Stati della Confederazione a rinunciare alla loro illimitata sovra­nità; il teutonismo così alla lettera di Arndt e di Jahn. Esso dilagò infatti nelle Università e nell'associazionismo nazionale che aveva assunto nella Germania il carattere di educazione fisica della gioventù in vista di prove belliche future.
Geograficamente la Germania era parte dell'Europa intermedia, mediana, centrale, che avrebbe potuto trasformarsi in una Mitteleuropa nel significato politico-culturale sovranazionale che ancor oggi, spesso nostalgicamente guardando ai suoi valori spirituali, le si attribuisce. Ma la via percorsa dalla Germania puntava al sottrarsi dai rapporti istituzionali che ancora la legavano al piccolo nucleo tedesco dell'Austria, centro di quella reale Mitteleuropa ohe già esisteva, a sviluppare un proprio teutonismo di impronta ben più nazionalista di quella che moveva le altre Nazioni e frazioni di Nazione inglobate nella Monarchia degli Asburgo, e, in ultima analisi, a costituirsi come Potenza economico-militare dell'Europa centrale,
E dunque la Germania restò fuori dalla spiritualità e dalla cultura di intermediazione che è l'anima della Mitteleuropa, ed è ricchezza di costumi e di pensiero, che va cercata e trovata a Vienna non a Berlino. Il sistema metternichiano che poggiava su Vienna come baricentro di coesione dell'Europa centrale, Germania compresa, fallì a causa del teuto­nismo e del prussianesimo: col 1866 Berlino e la Prussia si fecero pro­pulsori di un nazionalismo pantedesco; Vienna e l'Austria si conservarono sulla via di un progetto supernazionale che pur con tutte le difficoltà interne al sistema resse sino agli inizi del 1918.
La Mitteleuropa, quella della cultura e delle istituzioni supernazionali, restò al di qua del confine che separava il Reich tedesco dal Reich austro-ungarico, restò in questo e resistette sino a che esso non fu travolto. Il mastice, giunto alla soglia della coscienza o rimasto sotto di essa, era la secolare esperienza di vita comune di genti diverse. La tradi­zione imperiale ebbe certamente il suo ruolo, ma era la facciata esterna, il simbolo dell'unità.
Forse troppo ottimisticamente, ma non ingiustificatamente, durante le guerre napoleoniche il barone Giuseppe von Hormajr Hortenburg, vicino ai circoli viennesi di Carolina Pickler, credeva di vedere un patriottismo unitario della Gesamtòsterreich e coi suoi scritti voleva eccitare gli intel­lettuali alla presa di coscienza di un vincolo e di un destino comune esistente fra i popoli della Monarchia. Gli stava alle spalle il moto rifor-
7) Mémoires, documenta et ócrits divers, laissés par le prlnce de Metternich..., Paris, 1884, tome Vili, pp. 460469.