Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA MONDIALE 1914-1918; MITTELEUROPA (IDEA)
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1991
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L'idea di Mitteleuropa
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creta e una sua prima attuazione. Non vi fu alcuna conseguenza positiva sul piano militare, mentre invece su quello politico internazionale e interno ali Impero asburgico le conseguenze furono gravemente negative. Si accentuarono le tendenze avverse ad una soluzione che a guerra finita lasciasse sopravvivere l'Impero, tanto presso i circoli dell'Intesa quanto presso l'emigrazione ceca osserva Erich Zòllmer12) e da allora si alzarono sempre più. forti le voci détruisez rAutriche-Hongrie . La concezione tedesca della Mitteleuropa distruggeva la Mitteleuropa già esistente nell'Impero austro-ungherese.13)
La crisi dell'idea di Mitteleuropa intesa come comprensorio politico e morale di una pluralità di genti di diverse culture nazionali e la crisi dell'Impero austro-ungarico corsero in parallelo. Ad accelerarla dagli inizi del 1918, dall'esterno e dall'interno, interagirono forze convergenti, che furono determinanti al di là degli eventi militari sulle scelte politiche nel dettare l'assetto territoriale europeo dopo la fine della guerra.
Tra gli scopi di guerra posti dagli alleati dell'Intesa, quello della dissoluzione dell'Austria-Ungheria entrò come ultimo. Ci si riferisce di consueto al messaggio che il Presidente degli U.S.A. rivolse coi ben noti 14 punti l'8 gennaio 1918 al Congresso. Ma il momento preciso in cui dall'esterno fu segnata la fine della Mitteleuropa concretata nell'Impero asburgico è di un mese posteriore, del 12 febbraio.
Inizialmente il disegno era quello di garantire ai popoli dell'Austria-Ungheria [....] la più. ampia possibilità di sviluppo autonomo; successivamente ci si impegnava a riordinare l'Europa sulla base della più ampia e legittima soddisfazione di tutte le ben definite aspirazioni territoriali il che significava creare nella vecchia Mitteleuropa una pluralità di Stati indipendenti tra di loro e indipendenti da Vienna. Il programma di Wilson del 12 febbraio 1918 valeva quanto la fine della Monarchia. Essa veniva abbandonata a se stessa e alla sorte che i popoli che ne facevano parte le volessero riservare.14)
*2) ERICH ZOLLNER, Ceschichie òsterreichs, Wien, 19847, p. 489.
tt) VICTOR-LUCIEN TAPIÉ, Monarchia e popoli del Danubio, Torino, 1972, p. 485: [Neumann] inconsciamente o no, considerava finita la missione particolare della Gesamtosterreich e non poteva impedire che i Tedeschi assumessero la guida nel sistema e le altre nazioni {Ungheria, Boemia, Croati, Slavi del Sud, Romeni) ne vedessero delle minacce per il loro avvenire. La Mitteleuropa poteva essere il risultato solo della vittoria della Germania e, anche qualora non fondata sulla umiliazione delle nazionalità non germaniche, ne preparava la subordinazione alle iniziative del vincitore .
*4) Il passaggio dell'appoggiare i diritti di autonomia ///'Impero a sostenere i diritti di indipendenza nazional-territoriale dall'Impero per i popoli, o frazioni di popoli, che l'avessero richiesta era avvenuto in modo esplicito.
C. A. MACARTNEY, L'Impero degli Asburgo 1790-1918, Milano, 1976 (i edizione, London, 1969) trova invece che la prima era un'interpretazione normale ed onesta delle parole di Wilson (p. 977) e che in seguito egli fu cosi vergognosamente disonesto da permettere che si interpretasse la salvaguardia e la sicurezza come riferita alle popolazioni non alla Monarchia {nota 55, p. 995). In effetti le due tesi e le due posizioni autonomia nell'Impero o indipendenza dall'Impero delle Nazioni o frazioni