Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA MONDIALE 1914-1918; MITTELEUROPA (IDEA)
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Umberto Corsini
alcuni dalla Galizia, alcuni Rumeni e Ruteni. Nessuno dall'Ungheria, ed era comprensibile posto che Budapest incarnava un nazionalismo magiaro ben più duro di quello austriaco nelle questioni delle minoranza nazionali. Un elenco minuzioso degli ospiti negli alberghi di Praga, giunti per l'occasione ne registra uno solo proveniente da Budapest, ma non magiaro.17) L'intento politico degli organizzatori delle feste giubilali era quello di provocare un pronunciamento unitario dei popoli slavi della Monarchia, in quel maggio del '18 quando per molti segni si avvertiva l'ormai imminente fine del conflitto.
Non si può aver dùbbi sul fatto che l'imponenza raggiunta quanto a partecipazione popolare dalle giornate di Praga era direttamente proporzionale alle speranze della gente di contribuire comunque con una iniziativa nuova e clamorosa ad avvicinare la fine della guerra. L'offensiva segreta di pace, condotta dal (principe Sisto di Borbone cognato dell'imperatore Carlo I, era fallita ed era stata scoperta, offrendo al Reich. tedesco il pretesto per costringere l'Asburgo a dimostrare la sua fedeltà sottoscrivendo un accordo di più stretta connessione con la politica di Berlino. La conferenza dei partiti socialisti a Stoccolma si era trascinata stancamente dalla primavera all'autunno del '17, senza approdare a nulla di concreto. E, invece, l'uscita della Russia dalla guerra e da pace di Brest-Litovski del 3 marzo 1918, aveva riacceso in Germania le speranze di una vittoria sul campo. Anche per ciò il 12 maggio a Spa Carlo I (come si è già detto) era stato indotto a rinnovare la promessa di fedeltà sino in fondo con Berlino e ad accettare il programma di integrazione tedesco, politico, militare ed economico.
In questo concorso di circostanze l'anelito ad .una rapida conclusione del conflitto saliva sempre più di -tono tra le genti non tedesche dell'Impero e si ripresentava inoltre lo spettro di una egemonia della Germania se appena le sorti della guerra lo avessero consentito.
Di là, ad oriente, stava il nuovo mondo della Russia bolscevica. Ma tra le grida e gli evviva che si alzavano dalla folla di Praga, nei cortei e nelle grandi riunioni sulle piazze, i rapporti indirizzati alla Statthalterei e da questa a Vienna non registravano che si fosse inneggiato né alla Russia, né a Lenin, né all'internazionalismo marxista.
Si grida viva Palacky il grande storico della Nazione boema, viva Havlicek anch'egli dei moti quarantotteschi, arrestato e confinato a Bressanone, viva Wilson l'assertore del diritto di autodecisione, viva Masaryk che a Londra tesseva le fila del governo ceco in esilio.
Tra l'austro slavismo e il panslavismo si cerca ancora una via mediana che conservi la propria identità culturale nella Mitteleuropa a difesa anche dal potere tedesco. Stefan Radic parlando a Brod dinnanzi alla casa di Havlicek a nome di tutte le organizzazioni slave, diceva: Cechi, Slavi del Sud e Polacchi sono ora uniti, sie verlassen sich nicht mehr auf Russland, ma si uniranno tra di loro in una lega slava contro il potere
7) K. K. Polizeidirektion in Prag an K, K. Statthaltereiprasidium in Prag, 20 Mai 1918; Verzeichnis der an lassi ich der Theaterf eierlichkei te hier zur Anmeldung gclangten Gaste.