Rassegna storica del Risorgimento
SALMONA AURELIO CARTE
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1991
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Aurelio Pont ecorvo
il passo alle preoccupazioni ben più gravi che si attengono alla liberazione della nostra terra dallo straniero. Fin da quando più che dieci anni or sono emigrava dalla nostra Trieste e mi stabiliva in Firenze, lottante contro mille ostacoli della vita per costituirmi una qualunque modesta posizione, mio principale agognato obiettivo fu sempre di prestare l'opera mia per la liberazione della mia amata terra natia, quindi incominciai un lungo lavoro da un lato per rendere favorevole alla causa nostra la stampa ed i più generosi uomini politici, dall'altro per eccitare i gruppi più bollenti del nostro paese a tener vivo il sentimento di nazionalità e a manifestarlo in ogni modo e in ogni momento. Così è che di fronte al risultato dell'innegabile avanzamento della nostra questione, anch'io ho la coscienza di avervi almeno per una minima parte contribuito; se non che la stessa modesta opera da me prestata mi crea nuovi impegni ai quali, senza che ne andasse a soffrire la mia reputazione, non potrei venir meno, ora che siamo forse alla vigilia di esporre non solo la penna e la parola, ma anche la vita a prò* della causa nostra.
Non deve perciò far meraviglia se, nella presentazione dell'aw. Aurelio Salmona, fatta dal gen. Avezzana a Giuseppe Garibaldi, egli è indicato come triestino, ottimo giovane, di quei calorosi patrioti pronti a sacrificarsi per la redenzione di quelle disgraziate Provincie ; altrove, nei giornali di Trieste e di Roma, lo si ricorda come una delle figure più geniali e simpatiche o come appoggio validissimo per l'emigrazione triestina o, infine, come soccorritore in consigli e denari largamente dell'emigrazione politica dei paesi irredenti.
Prima di entrare nel vivo del racconto degli anni 1870-1890, mi sia concessa una parentesi chiarificatrice sulla giovinezza del Salmona prima della sua fuga da Trieste. Minore per età di una serie di nove fratelli, egli ebbe la dolorosa ventura di perdere il padre quando aveva appena quattro anni. A dieci, compiuti gli studi elementari, si iscrisse presso il ginnasio comunale di Trieste, ora Dante Alighieri , che era stato fondato in quell'anno e vi frequentò regolarmente i corsi fino a tutto il secondo trimestre 1869. Sappiamo che contemporaneamente si dedicò, forse per rendersi utile alla famiglia, all'apprendimento della stenografia, come risulta da due lusinghieri certificati, datati 1869, di Felice Venezian, ove fra l'altro si attesta la rara abilità del Salmona, capace di raggiungere la velocità di scrittura di 120 parole al minuto e di sostituire il Venezian stesso nell'Ufficio Stenografico della Società Politica Triestina Il Progresso .
Giovane ardente e intelligente, animo aperto al giusto e all'onesto, non potè rimanere sordo ai problemi politici che allora ponevano in primo piano l'italianità delle regioni triestina, istriana e trentina. Non seppe e non potè tacere. Cadde perciò in sospetto della polizia austriaca che lo vigilò e lo braccò, per cui fu costretto a scegliere l'incerta, ma libera via dell'esilio.
Sbarcato in un primo tempo ad Ancona, nascondendosi nella stiva di una nave, passò successivamente a Pisa, ove, in data 17 novembre 1870, risulta iscritto al primo anno della Facoltà di Giurisprudenza. Si trasferì poi a Firenze, dove fissò il suo recapito presso lo studio legale Gambini e Rossi, in via Valfonda e il 16 marzo 1870 fu assunto presso il Senato del Regno d'Italia, che aveva la sua sede provvisoria in quella città. Stenografo effettivo nell'ottobre 1871, egli fu promosso Revisore