Rassegna storica del Risorgimento

SALMONA AURELIO CARTE
anno <1991>   pagina <489>
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Aurelio Saltnona triestino
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aggiunto nel dicembre 1880 e poi Revisore nel 1884, sotto la presidenza del senatore Sebastiano Tecchio.
Tale carica, oltre a procurargli una sia pur modesta indipendenza economica, gli consentì anche, grazie alla sua simpatica comunicativa, di allargare sensibilmente la cerchia delle conoscenze e delle amicizie.
Prima di chiarire quale fu lo svolgimento della sorgente emigrazione giuliana, istriana e trentina e di tornare a parlare di Aurelio Salmona durante il suo soggiorno nella capitale, vorrei mettere in luce quale fu il ritmo della sua vita, se in una lettera della sorella Elvira, che egli soleva definire tra le amatissime sorelle la più amata scritta da Trieste nel luglio 1878, uno dei mesi più ricchi di vicende per gli sviluppi della campagna irredentistica, si legge quanto segue:
Aurelio mio, quando io penso come tu sai dimenticare te stesso per quel principio, per quello scopo, per quella meta sia pur dessa nobile, santa sublime io tremo, allora tremo, Aurelio, per te, per Mamma, per noi, per me, che sei il più amato dei miei fratelli.
NobiUssimi accenti che danno l'esempio evidente di una generazione di uomini i quali riponevano nell'amore dell'ideale e della patria, nonché nell'affetto della famiglia, le sole, uniche, vere soddisfazioni della vita e del lavoro.
Laureatosi in Giurisprudenza nel 1876, il Salmona, pur intuendo le difficoltà che sempre accompagnano gli inizi di una libera professione, aprì nel cuore della vecchia Roma, in via del Corallo 12 p.p., uno studio forense a carattere commerciale, i cui proventi avrebbero dovuto rafforzare le sue modeste finanze e contribuire a soddisfare le esigenze economiche in cui versava l'emigrazione delle province irredente: infatti egli, generoso fino all'inverosimile, non esitava a mettere mano al suo portafoglio privato quando si trattava di soccorrere e persino, caso veramente dram­matico, di conservare alla vita qualche animoso compagno di sventura profugo .
In breve lo studio di via del Corallo divenne luogo di convegno e di accordi per gli emigrati delle province irredente; quella modesta casa era il più sicuro e importante rifugio e nello stesso tempo la fucina di tutto il movimento irredentistico, che andava rapidamente diffondendosi in Italia. Si può senz'altro asserire, poiché il nostro Archivio ne conserva le prove, che tutte le manifestazioni irredentistiche a Roma e in Italia nel 1878 ebbero per loro organizzatore e protagonista il Salmona; in questo stesso anno (che da una sua lettera al prof. Carlo Combi a Venezia doveva essere l'ultimo del servaggio delle amate terre ) egli fu, altresì, il fondatore, insieme ai garibaldini Eugenio Popovich e Giovanni Bruffel, di un Comitato che ebbe per tìtolo, nei proclami ed in altre pubblicazioni, quello di Comitato di azione triestino-istriano e per titolo segreto La Giovine Trieste come risulta da una lettera conservata nel primo volume del copia-lettere Salmona. Organizzazioni di tal genere sorsero nelle principali città italiane ed è bene notare subito che se, all'interno, erano distinte in diverse tendenze, furono tuttavia generalmente sempre concordi, come dimostra la corrispondenza che mio nonno ebbe coi vari presidenti locali, onde dare vita ad un'Associazione nazionale che unificasse