Rassegna storica del Risorgimento

SALMONA AURELIO CARTE
anno <1991>   pagina <504>
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Libri e periodici
negli ultimi anni di dominazione, dalTacuirsi del brigantaggio alla pressióne delle coali­zioni anti-francesi.
Le divergenze tra il sistema giudiziario papale e francese furono profonde; la sintesi si ebbe con la restaurazione pontificia che pose in luce la necessità di un sistema codificato che prendesse le mosse da quello napoleonico; il compito fu affidato a Vincenzo Bartolucci, la più importante figura della magistratura romana nel periodo della dominazione francese.
L'autore conclude il suo lavoro affermando che se la dominazione napoleonica fu avversata nella sua veste di dittatura militare, la sua amministrazione, specialmente in campo giudiziario, introdusse delle innovazioni che influenzarono profondamente la successiva evoluzione istituzionale dello Stato.
Si tratta di una lettura della dominazione francese sugli Stati romani in età napoleonica originale ed interessante che se non esaurisce totalmente l'argomento pure apre la strada ad ulteriori approfondimenti che lo stesso autore, sulla via già tracciata, potrà forse fornirci.
STEFANIA MAGLIANI
CARLO ILARIONE PETITTI DI RORETO, Lettere a L. Nomis di Cossilìa ed a K. Mittermaier, a cura di PAOLA CASANA TESTORE (Collana storica Piemonte 1748-1861 , 6); Torino, Centro studi piemontesi, 1989, in 8, pp. 508. S.p.
Paola Casana Testore curatrice di questo volume in cui sono raccolte le lettere indirizzate da Carlo Ilarione Petitti di Roreto a Luigi Nomis di Cossilìa ed a Karl Mittermaier ha avuto il merito, dieci anni or sono, di dare il via ad un ricco ed interessante filone di studi sulla situazione carceraria del Regno sabaudo e sul vivace dibattito teorico che accompagnò, in Piemonte come nel resto d'Europa, l'attuazione delle riforme carcerarie; era il 1980 quando infatti apparve sulle pagine dei prestigiosi Annali della Fondazione Luigi Einaudi il saggio intitolato Le riforme carcerarie in Piemonte all'epoca di Carlo Alberto (Torino, 1980, voi. XIV, pp. 281-329): da allora vari e vivaci sono stati gli interventi sull'argomento, tra cui, per limitarci ai più recenti e significativi, meritano una particolare menzione quello di Roberto Audisio La Generala di Torino. Esposte, discoli, minori corrigendi {1785-1850), Santena, 1987 ; lo studio di Giuseppe Nalbone dal titolo Carcere e società in Piemonte (1770-1857) (Santena, 1988) ed infine quello di Anna Capelli, autrice di un volume, La Buona compagnia. Utopia e realtà carceraria nell'Italia del Risorgimento (Milano, 1988) in cui viene tracciato un quadro complessivo della situazione delle istituzioni carcerarie del­l'Italia preunitaria, ponendo particolare attenzione alle realtà del Lombardo-veneto e del Regno di Sardegna.
Va dunque accolta con estremo interesse la pubblicazione di questo corposo episto­lario, trattandosi di una preziosa fonte non solo per l'approfondimento dello studio sull'attività di riformatore delle carceri svolta dal Petitti nel Piemonte carloalbertino, ma anche (e forse soprattutto) per la definizione del suo ritratto biografico, per il quale come più o meno implicitamente sottolinea la stessa curatrice del presente volume non si può assolutamente prescindere dal Profilo intellettuale e politico di Carlo Ilarione Petitti di Roreto (1790-1850) (in Annali della Fondazione Luigi Einaudi,