Rassegna storica del Risorgimento

SALMONA AURELIO CARTE
anno <1991>   pagina <506>
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Libri e periodici
L'opera del Paleocapa ingegnere ebbe modo di manifestarsi molto presto in un Veneto ancora sotto la dominazione austriaca, continuò a Torino al dicastero dei Lavori Pubblici nei ministeri Azeglio e Cavour, e ancora a Venezia, sia pur brevemente, dopo il '66. All'analisi del primo periodo sono dedicati i contributi di Vincenzo Fontana (// destino della laguna e della città di Venezia nell'opera di Pietro Paleocapa, pp. 119-138, con otto illustrazioni), di Alberto Noli (L'attività del Paleocapa nel campo delle costruzioni marittime e la sistemazione del porto di Malamocco, pp. 153-163) e di Giovanni Zaini (Il recupero delle Valli Grandi nel pensiero di Pietro Paleocapa, pp. 193-208).
Paleocapa si interessò anche alla storia idraulica della laguna e del Veneto, prendendo in considerazione gli interventi della vecchia repubblica, in due scritti: la prefazione al saggio del Fossombroni {Considerazioni sopra il sistema idraulico dei paesi veneti del 1847) e il saggio del 1866 Dello stato antico, delle vicende e della condizione attuale degli estuari veneti. Di questo aspetto dell'attività del Paleocapa si occupa Paolo Morachiello {Pietro Paleocapa storico della laguna veneta, pp. 165-170).
Sulla formazione scientifica e sulla competenza specifica del Nostro si intrattiene Augusto Ghetti (Le conoscenze idrauliche di Pietro Paleocapa, pp. 251-265) che gli riconosce più che un'aggiornata preparazione teorica... il possesso di una solida dottrina degli aspetti applicativi, quali richiesti dagli elevati e complessi problemi fluviali e marittimi di cui aveva dovuto occuparsi (p. 263). Del resto che la sua fama fosse oramai molto ampia è dimostrato dal fatto che fu chiamato nel 1846 ad esprimere il proprio parere sul problema della regolazione delle acque del Tibisco in Ungheria, allo scopo di evitare le rovinose piene che ogni tanto affliggevano quella regione; su tale intervento ci informa dettagliatamente Miklos Domokos (Pietro Paleocapa e la regolazione del Tibisco in Unglieria, pp. 341-368, con venti illustrazioni). E sempre per la fama di cui godeva (che nel frattempo si era accresciuta) fu consultato nel 1856 per fornire consigli e suggerimenti per il taglio dell'istmo di Suez, come risulta dallo studio di Carlo Maccagni (Pietro Paleocapa e i grandi progetti di comunicazione europei e mediterranei nell'Ottocento, pp. 381-401, con una mappa).
Importantissima fu ovviamente l'attività di Paleocapa del periodo piemontese legata alle grandi opere pubbliche (ferrovie e trafori). Di questo periodo si occupano con contributi interessanti Lelio Stragiotti (Pietro Paleocapa e le ferrovie ed i trafori in Piemonte, pp. 413442) e Giulio Guderzo {Pietro Paleocapa e la politica ferroviaria del Piemonte sabaudo, pp. 443462).
Non mancano studi che affrontano il quadro generale della dottrina e della pratica nel campo dell'idraulica alla fine del XVIII e nella prima metà dell'Ottocento, tutti molto ricchi di dati e di informazioni: Antonio Rusconi, L'idraulica lagunare veneta al tempo di Pietro Paleocapa, pp. 267-303; Claudio Datei, L'idraulica territoriale veneta al tempo di Pietro Paleocapa, pp. 305-315; Salvatore Ciriacono, Le bonifiche venete alla caduta della repubblica e al tempo di Pietro Paleocapa, pp. 317-340. A questi possiamo aggiungere quello a carattere generale di Gian Carlo Calcagno, La figura dell'ingegnere tra Sette e Ottocento, pp. 463476, e per gli sviluppi successivi dell'idraulica Guido Zucconi, Dopo Paleocapa: i tecnici della bonifica meccanica, pp. 369-379.
Omettiamo altri studi, pur pregevoli, perché o troppo generali o riguardanti questioni minori o non strettamente pertinenti e passiamo ai contributi che si riferiscono al pensiero e all'attività politica del Nostro. Il Paleocapa in politica si rivelò un moderato e tale risulta dal breve ma denso profilo che ne traccia con mano sicura Letterio Briguglio {Pietro Paleocapa: riflessioni politiche, pp. 171-192, con due documenti inediti). Ad esso vanno aggiunti i contributi di Narciso Nada (Pietro Paleocapa nel gruppo cavouriano durante il decennio di preparazione, pp. 209-217) e di Marco Rugen (// progresso dei lavori pubblici nel pensiero di Pietro Paleocapa, pp. 219-240), dai quali