Rassegna storica del Risorgimento

SALMONA AURELIO CARTE
anno <1991>   pagina <511>
immagine non disponibile

Libri e periodici 511
sì struttura lungo tre densi capitoli sull'uso dell'italiano, del dialetto e della lingua straniera nei testi analizzati, ma comprende anche un dizionarietto dei termini tecnici, delle italianizzazioni dei termini dialettali e stranieri, dei neologismi, oltre che alcuni brani tratti dalle interviste a mo' di esempio. I curatori sono tuttavia molto cauti nel trarre deduzioni di tipo sociologico dal comportamento linguistico verificato; tantfè che al volume manca un vero e proprio capitolo conclusivo. Alcune indicazioni di tipo più generale sono nel primo capitolo, dedicato alle conseguenze linguistiche del­l'emigrazione: in particolare gli autori si soffermano sulla disponibilità di gran parte degli intervistati all'apprendimento della lingua straniera, atteggiamento che testimonia di quanto remigrazione sia vissuta come ampliamento del proprio orizzonte culturale, L'osservazione è molto interessante, e va letta in relazione a due caratteristiche del-l'emigrazione biellese: la sua specificità di emigrazione di mestiere , ovvero di manodopera specializzata, nei cui confronti esiste una discriminazione contrattuale e culturale abbastanza limitata, e il suo carattere di emigrazione tradizionalmente tem­poranea, in cui le esperienze fatte sono comunque interpretate in relazione alla comunità di .provenienza.
Il secondo dei volumi qui in esame, Identità e integrazione. Famiglie, paesi, percorsi e immagini di sé nell'emigrazione biellese è d'impostazione più tradizionale e d'argomento più evidentemente storiografico. Si tratta di un volume che raccoglie interventi di diversi autori sul tema dei percorsi dell'identità nell'esperienza dei biellesi all'estero. È un aspetto che sta interessando molto gli storici, non solo in ambito migratorio: e, tuttavia, a questo ampio e stimolante dibattito il volume in questione non porta che un contributo molto marginale. non si tratta solo di come venga affrontato il nodo teorico del problema, perché, anzi, il saggio introduttivo di Gianfausto Rosoli offre una panoramica succinta ma esauriente, dei principali temi in questione. Ad una lettura attenta si ha l'impressione che i saggi siano stati composti in maniera del tutto indipendente l'uno dall'altro, e siano stati successivamente assemblati, incaricando uno studioso di valore indiscusso, come appunto il Rosoli, di trovare un tenue filo conduttore. Sul piano, tuttavia, dell'organicità del lavoro, lo iato tra singoli interventi e obiettivo della ricerca è evidente: solo alcuni del contributi contenuti nel volume collaborano ad una definizione del tema proposto nel titolo; mi riferisco in particolare al già citato saggio introduttivo di Gianfausto Rosoli, a quello di Gemma Sirchia su Mestieri, cultura del lavoro, itinerari degli edili biellesi tra Ottocento e Novecento ed all'intervento di Luciana Benigno e Franco Romelia, che ricostruisce l'esperienza migratoria dei due fratelli Sola a partire dalla ricca corrispondenza con i genitori a Valdengo.
II saggio della Sirchia, in particolare, rilegge i cambiamenti nel comportamento migratorio locale alla luce delle trasformazioni del mercato edile, e non dei modi di produzione. È un intervento davvero originale, che va inquadrato nel più generale interesse che la storiografia migratoria dimostra, negli ultimi anni, per i movimenti di popolazione nelle società 'preindustriali: l'autrice evidenzia come l'emigrazione fosse parte di un percorso professionale tipico della società biellese preunitaria. La relativa stabilità del modello migratorio locale viene così interpretata alla luce di comportamenti sociali e di un sistema di valori che hanno radici profonde nella struttura economica della zona. L'autrice racconta di come l'emigrazione sia vissuta, dagli artigiani edili biellesi, non come rottura, ma come semplice assenza temporanea, come necessario apprendistato professionale piuttosto che emigrazione di sopravvivenza.
Malgrado il valore di alcuni degli interventi contenuti nel volume, oltre ai già eitati si vuole qui ricordare il saggio di Paola Corti identità e comunità d'origine nelle vecchie e nelle nuove generazioni di emigranti: due paesi, due storie familiari,