Rassegna storica del Risorgimento
SALMONA AURELIO CARTE
anno
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1991
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pagina
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522
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522 Libri g periodici
rendersi conto degli interessi del protagonista e dell'incidenza del suo lavoro nella vita di quegli anni travagliati.
È stata certamente una grossa fatica quella fatta da P. Gioacchino D'Andrea, che ha raccolto nei tre tomi ponderosi 993 lettere di P. Ludovico, pazientemente trascrivendole, studiandone minuziosamente i contenuti, ritoccandone solo, quando era necessario per renderne agevole la lettura, la punteggiatura e le maiuscole. Ma a questo genere di lavoro il D'Andrea è abituato, come comprovano le tante ricerche portate a termine e la pubblicazione degli utHi repertori riguardanti le vicende ed i conventi dei francescani della provincia minoritica napoletana.
Ciascuna lettera tipograficamente è divisa in due parti: nella prima viene trascritto fedelmente il testo ludoviciano, nella seconda sono riportate le annotazioni relative, cioè il richiamo alle fonti, le osservazioni pertinenti, le considerazioni derivate dalle indagini condotte dal curatore per ogni singolo documento. Anche la differenza dei corpi, nella prima parte più grande che nella seconda, concorre a facilitare lo studio di ogni testo, tipograficamente assai curato, bene impaginato e chiaro.
Sulla vita e sulle opere di P. Ludovico da Casoria, se si esclude il contributo biografico di Salvatore Garofalo del 1985, in verità limitato e ripetitivo, si è fermi alla ricerca del cardinale Alfonso Capecelatro del 1887; così, per quanto riguarda l'epistolario, nella bibliografia relativa si registra solo il tentativo di P. Anselmo Paribello, che, pure nel 1985, pubblicò a Castellammare di Stabia il volume Lettere e scritti, ma di ambito circoscritto e privo di ogni rigore scientifico. L'impegno di P. Gioacchino D'Andrea, quindi, costituisce un punto di riferimento centrale, e non solo per la corrispondenza ludoviciana, ma anche per le nuove ed originali ricerche biografiche che dovranno farsi sul famoso francescano dell'Ottocento napoletano.
Il saggio introduttivo all'Epistolario è un contributo di indubbio valore in merito, in quanto profila, e non solo per la bibliografia, che del resto è assai contenuta, ma soprattutto per le elencazioni prodotte degli scritti del frate e dei processi canonici impostati dopo la sua morte, l'attuale stato degli studi in materia e per questo è uno strumento importante per ulteriori approfondimenti sulla personalità e sulla produzione di P. Ludovico da Casoria. Sono di grande aiuto, altresì, gli indici finali del lavoro, ed in particolare quello cronologico delle quasi mille lettere stampate e l'altro dei nomi, il quale costituisce una guida di consultazione dei tre volumi ed un mezzo efficace per ricostruire rapporti di persone e vicende specifiche.
Il discorso sui contenuti delle lettere ovviamente porterebbe assai lontano; non può tentarsi in questa sede per la vastità della materia e per il numero stragrande dei personaggi, storici e non, che affiorano nelle pagine. Per le ricerche singole, invece, il lavoro del D'Andrea è veramente utile; chi è interessato allo studio di fatti e di persone legati al protagonista vi ha di che pascolarsi, ed abbondantemente.
Comunque, per dare qualche indicazione di carattere generale, diciamo che trovano ampi spazi le personalità di spicco del mondo borbonico immediatamente pre-unitario, j papi Pio IX e Leone XIII, alcuni cardinali ed uomini di curia, politici e amministratori pubblici degli ambienti napoletani e meridionali, ma soprattutto esponenti del clero e degli ordini religiosi del tempo. In effetti, date la posizione del frate francescano e la sua complessa e varia attività di apostolato, la documentazione è inesauribile per lo studio della religiosità popolare meridionale e per gli approfondimenti relativi allo sviluppo delle relazioni tra religiosi e laici in momenti di particolari vicende politiche italiane.
Non si può, inoltre, tacere del valore che ha l'Epistolario di P. Ludovico