Rassegna storica del Risorgimento

SALMONA AURELIO CARTE
anno <1991>   pagina <523>
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Libri e periodici 523
da Casoria per quanto concerne gli ambiti internazionali, soprattutto quello che interessa il mondo missionario, verso il quale il frate ha grandi aperture, come dimostrano diverse delle lettere pubblicate. Altresì deve sottolinearsi il cumulo di impegno profuso per la fondazione dell'Istituto delle Suore Elisabettine, testimoniato nelle molte missive inviate alle singole consorelle ed a quanti si prodigano per far sorgere e per far crescere l'istituzione religiosa.
In complesso, sfogliando le 1500 pagine dei tre volumi, si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un uomo di grande vitalità e di ampi rapporti sociali; in conseguenza, dalle sue lettere non può che affiorare una quantità enorme di materiale da studiare e da verificare per trarne elementi validi a chiarire alcuni punti ancora oscuri dei contatti tra mondo cattolico e mondo laico nei tempi gravidi di storia del Risorgimento italiano.
GAETANO ANDRISANI
VINCENZO G. PACIFICI, Angelo Annaratone (1844-1922). La condizione dei Prefetti nell'Italia liberale (Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Comitato di Roma) {Risorgimento: Idee e realtà, 11); Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1990, in 8, pp. 245. L. 30.000.
Vincenzo G. Pacifici, già autore di apprezzati studi sull'assenteismo e sull'asten­sionismo nelle elezioni dell'Italia unita nonché sul problema del consenso allo Stato liberale al tempo di Francesco Crispi, ci offre ora una ulteriore prova della sua serietà scientifica, occupandosi, in questo libro che vede la luce nella bella collana dell'attivo Comitato romano dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano diretta da Romano Ugolini, di Angelo Annaratone, significativo esponente della vita politico-amministrativa italiana tra Ottocento e Novecento. Da tempo, il ruolo e la funzione dei prefetti nell'Italia post-unitaria sono al centro dell'interesse di studenti e di studiosi raccolti intorno a Fausto Fonzi, che dirige una ricerca dal titolo Classe dirigente e periferica dello Stato italiano . Di tale ricerca è frutto questo bel libro di Pacifici, nel quale, sulla base di una vasta indagine condotta tra le fonti inedite disponibili (specialmente quelle conservate nell'Archivio Centrale dello Stato, nel Museo Centrale del Risorgimento e nella Biblioteca Comunale di Imola) e di un'attenta lettura della produzione storio­grafica specifica e di più vasto interesse fin qui uscita, non solo viene tracciato un profilo a tutto tondo di un personaggio per certi aspetti emblematico di un mondo, quello dei prefetti, di grande interesse e perciò meritevole di attenzione da parte di chi desidera una più precisa conoscenza dell'Italia post-unitaria, ma vengono pure offerti spunti e indicate tracce per possibili ulteriori ricerche.
Di Annaratone, servendosi in particolare delle informazioni attinte nel fascicolo personale conservato tra le carte del ministero dell'Interno, ma non solo in quello. Pacifici ripercorre passo dopo passo le tappe della ultraquarantennale carriera ammini­strativa: dai primi incarichi, nel lontano 1870-1872, presso le prefetture di Ravenna, Genova e Roma, ai pellegrinaggi, a partire dal 1892, attraverso le prefetture di Brescia, Girgenti, Novara, Parma, Bari, Livorno e Firenze, fino all'approdo, nel 1908, alla più prestigiosa prefettura del Regno: quella romana. Il tutto nel contesto di una particolaris-