Rassegna storica del Risorgimento
SALMONA AURELIO CARTE
anno
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1991
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pagina
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Libri e periodici
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il paese reale e il paese legale, e, all'interno del mondo cattolico stesso, fra i transigenti (un gruppetto dapprima quasi sparuto, e poi via via più consistente) e gli irriducibili intransigenti. Nella diocesi di Vicenza tali lacerazioni assunsero un carattere quasi emblematico. La netta chiusura all'ideologia liberale e alle sue applicazioni nella vita politica concreta condusse i cattolici vicentini a fronteggiare lo schieramento moderato in modo dichiarato e fortemente polemico e fìnanco astioso. Di tale avversione fu portavoce privilegiato il quotidiano // Berico, fondato nel 1876, al quale seguì ma solo in ordine di tempo il pugnace settimanale La riscossa, fondato nel 1890. Questi due organi di stampa ingaggiarono con la cultura e con le personalità del mondo liberale una lotta senza tregua, innervata da interventi e da commenti sempre aspri e pungenti e sferzanti. Ma, d'altro canto, la polemica fu vivace e ringhiosa anche con quella parte del mondo cattolico che, meno assolutista nelle posizioni, non disdegnava un tentativo di accordo o, almeno, di coesistenza pacifica e costruttiva con le forze liberali. Personaggi come i fratelli Andrea, Jacopo e Gottardo Scotton, come il dotto teologo Giorgio De Lucchi, come lo spumeggiante giornalista Adriano Navarotto erano destinati a scontrarsi con personalità più aperte e lungimiranti, quali quelle di Giacomo Zanella, Giuseppe Arena {animatore del settimanale // vessillo bianco, fondato nel 1903), Attilio Caldana (instancabile propugnatore delle Unioni professionali ). Lentamente* ma in maniera irreversibile e nonostante i tentennamenti della gerarchia ecclesiastica, le forze nuove avrebbero svincolato i cattolici da posizioni di arroccamento difensivo e li avrebbero avviati lungo il cammino di una incisiva presenza e azione sul piano sindacale, oltre che su quello del resto mai abbandonato amministrativo e, in senso lato, sociale. Da una forma di supplenza di carattere corporativo-assisten-zialistico i cattolici vicentini giunsero, già prima del conflitto mondiale, a una linea di azione democratico-sociale, che risulterà essere la linfa sulla quale si sarebbe innestato, dopo la Grande Guerra, il nuovo Partito Popolare con le sue caratteristiche, almeno sul piano dei principi, aconfessionali e interclassiste.
I vari saggi di . Reato (dei quali mette conto ricordare almeno i titoli, cosicché i lettori abbiano la possibilità di coglierne la filigrana dello sviluppo: I cattolici vicentini da Porta Pia alla Rerum novarum (1870-1891), pp. 3-24; // decollo del movimento sociale cattolico sul solco della Rerum novarum (1891-1897), pp. 25-54; Dalla crisi di fine secolo allo scioglimento dell'Opera dei congressi (1897-1904), pp. 55-109; La nascita delle casse rurali nel Vicentino, pp. 111-143; 17 movimento sociale dei cattolici vicentini nell'età giolitliana (J905-1914), pp. 145-174; Pensiero e azione sociale dei cattolici vicentini nel primo dopoguerra (1919-1922), pp. 175-218; II sindacato veneto dei lavoratori della terra e la società rurale nell'età giolittiana, pp. 221-255; Il movimento operaio cattolico veneto, pp. 257-273) seguono e illustrano le vicende intricate di questa progres* siva crescita in autoconsapevolezza dei cattolici quali cittadini di uno Stato laico e laicista, e descrivono segnatamente tutte le iniziative delle quali essi, anche nei momenti di più dura contestazione al regime liberale, furono promotori e protagonisti: società operaie e società operaie agricole, unioni professionali, società di assicurazione, latterie sociali, cooperative, casse rurali e altri istituti di credito, dormitori pubblici, biblioteche circolanti, ricreatori, cucine economiche, ecc. Né mancano, nei saggi del volume, alcune incursioni nelle situazioni delle terre di Padova e di Treviso, le cui diocesi confinano con quella di Vicenza.
L'opera è, dunque, un grande affresco, dalle pennellate vigorose poiché fondate su documentazione abbondante e di prima mano. Nata e sviluppatasi in maniera non organica né predeterminata, essa raggiunge completezza e sistematicità, che la pongono quasi a modello per altre diocesi italiane e, certamente, le conferiscono il carattere di omogeneità e definitività. Risulta inoltre essere particolarmente pregiato il prospetto bibliografico conclusivo {La storiografia sul movimento cattolico veneto. Bibliografìa,