Rassegna storica del Risorgimento
SALMONA AURELIO CARTE
anno
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1991
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pagina
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549
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Libri e periodici 549
di fronte ad un regime presente in tutto il mondo musulmano, gli Italiani non avrebbero dovuto intervenire turbando istituzioni che costituivano, per tradizione secolare, il fondamento dei rapporti economici e sociali della regione.
Aquarone sembra quasi voler lasciare intendere che, se l'Italia avesse avuto imprenditori capaci, efficienti, onesti, di stampo anglosassone, ben diversa sarebbe stata la nostra storia coloniale in Eritrea ed in Somalia. Ma una simile ipotesi non pecca, paradossalmente, di scarso realismo, considerando quelle che erano le effettive caratteristiche del capitalismo italiano di fine secolo?
Dalla lettura di questo libro si esce con la sensazione che i fenomeni strettamente connessi dell'imperialismo e del colonialismo sono così complessi che, per rappresentarne lo svolgimento storico, non è possibile addurre dati isolati; ma anche, e soprattutto, che non è possibile sottovalutare il carattere reale dell'imperialismo, consistente in annessioni, oppressione coloniale, iugulamento economico della schiacciante maggioranza della popolazione del mondo da parte di un pugno di paesi progrediti .
FILIPPO RONCHI
EUGENIO GARIN, Editori italiani tra Ottocento e Novecento; Roma-Bari, Laterza, 1991, in 8, pp. 164. L. 23.000.
Eugenio Garin, nel suo cinquantennale lavoro, ha sempre unito alla ricostruzione della filosofia contemporanea (dall'epilogo della sua Storia della filosofia italiana, Einaudi, 1966, dalle Cronache di filosofia italiana 1900-1943, Laterza, 1955, estese poi al periodo 1945-1960, a Filosofia e scienze nel Novecento, Laterza, 1978, alla introduzione a Gentile, Opere filosofiche, Garzanti, 1991) l'attenzione ai modi di organizzazione e diffusione della cultura {La cultura italiana ira '800 e '900, Laterza, 1962; Intellettuali italiani del XX secolo, Editori Riuniti, 1974).
I suoi ripetuti inviti a studiare l'attività editoriale come un momento centrale delle dinamiche culturali sembrano infine aver trovato oggi ascolto (il libro di G. Torto-relli, Studi di storia dell'editoria italiana, Bologna. Patron, 1989, ha anche il merito di segnalarci un po' tutto ciò che si è pubblicato sul tema).
Ora lo stesso Garin ha riunito i suoi interventi sull'attività editoriale: nel volume troviamo due brevi presentazioni su botteghe e cultura nel Rinascimento e editori italiani tra Rinascimento e Ventesimo secolo , e specie quelle dei cataloghi di Olschki, Fonniggini con alcune lettere inedite dell'editore modenese La Nuova Italia, Laterza, cui son dedicati tre saggi.
Scrive Garin (p. 86): proprio perché luogo organizzato d'incontro di più generi di collaboratoti, e di più fattori e interessi, una casa editrice di tipo ancora tradizionale rispecchia orientamenti e programmi di gruppi di intellettuali che verificano sul piano dell'azione pubblica la loro consistenza [...] inserita in un tessuto sociale ed economico definito, è legata ad ambienti e istituti di istruzione, e di ricerca, per attingervi; ma anche per reagire su di essi, in una trama di rapporti la cui dialettica è necessario mettere in luce quando si voglia ricostruire il coreo degli eventi di un determinato periodo storico . Più che nell'editoria del positivismo italiano movimento di respiro europeo ma che si era già dissolto all'inizio del secolo (cfr. pp. 113-4) questa coscienza del carattere civile e politico dell'attività editoriale si coglie negli editori