Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; MOTI 1820
anno <1921>   pagina <76>
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76 M. Menyhini
popoli che dimandano una patria, tutti gli uomini liberi che hanno, in qualsiasi parto del mondo civile, la volontà e il coraggio della giustizia vinoerMi1 infine, perchè i nostri principii non saranno principii di violenza e di negazione contro i sacri ed intangibili elementi, sui quali hanno radice e vita le società ma principii di sviluppo e di associazione progressiva delle facoltà, delle ten­denze e dell'operosità naturali sì degl'individui, come de' con­sorzi principii di educazione universale e di ordinamento armo­nico delle nazioni nell'opera del loro perfezionamento comune .
Subito dopo il KosButh partì per Southampton, dove fra vive acclamazioni s'imbarcò insieme con Adriano Lemmi sul Jupifer che lo condusse a Oowes; di là, passò sullo Humboldt, che salpò in breve per l'America. Sullo stesso vapore, avvertivano i giornali inglesi, s'era imbarcata Lola Montes, l'ex favorita del re di Baviera, che andava a terminare i suoi giorni a New York.
Durante il suo soggiorno a Londra, il Kossuth aveva do­vuto stringere ancor più salda col Mazzini quell'alleanza iniziata sella relegazione di Kutaja, per cui i due grandi agitatori di popoli si ripromettevano di liberare i loro paesi dal giogo abor­rito dall'Austria Nel suo discorso di risposta all'indirizzo della Società degli Amici d'Italia, il Kossuth aveva detto chiaramente che la causa dell'Ungheria era quella dell'Italia, che le due na­zioni erano come < le due ali d'un esercito schierato contro un nemico ; e rispondendo all'indirizzo della democrazia genovese, accennava con non minore chiarezza all'opera che avrebbero a vicenda compita per diffondere sensi di ribellione tra i soldati ungheresi e italiani, i quali militavano sotto insegne austriache. Nei loro frequenti colloqui di quei giorni avevano dovuto lunga­mente discutere sia intorno ai modi più acconci pel?' dare esecu­zione ai loro disegni, tracciando tutto un piano di lavoro co­mune, sia intorno a quel proclama, che il Kossuth aveva già ri­messo al Mazzini da Kutaja, destinato ad essere diffuso tra i soldati delle due nazioni, spronandoli a defezionare dalla ban­diera austriaca a un segnale convenuto, e lo avevano firmato, ap­ponendovi la data di Lonér<ì novembre 1851. (1) Era il seguente:
(1) Questo proclama fri stampato su mezzo fogliò a duo colonne: nella prima, in lingua ungherese; nella seconda, in lingua italiana. La parte uughe-reso è-sottoscritta Koas BTM-MA ZZIMI ; quella italiana, MAZZINI-ROSS irrn. Fu re­centemente ristampato nella Rivista M Roma, a. 1899, pp. 113-114.