Rassegna storica del Risorgimento
SALMONA AURELIO CARTE
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1991
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550
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Libri e periodici
tuttora attivi come La Nuova Italia e Laterza. L'importanza di quest'ultimo si coniuga
ma in modo non unidirezionale con l'egemonia crociana: Croce insieme a Giovanni Laterza, in poco più di dieci anni, aveva trasformato la biblioteca di ogni italiano colto, atteggiandola in modo che, in ogni campo, ogni autorità, antica o moderna, venisse ad assumere un timbro inconfondibilmente crociano (p. 112). Operazione ben evidente nella scelta degli autori, e delle opere, della collana Classici delta filosofia moderna: quella celebre raccolta era già di per sé una interpretazione della storia della filosofia (p. 136).
Alla fine di questa ricostruzione di alcuni percorsi dell'editoria nell'Italia contemporanea si legga nel volume, alle pagine 31-35, l'analisi dei cataloghi di Dumolard, Bocca, Sonzogno e Sandron il lettore non può non restare colpito da un'amara
autobiografica pagina di Garin: al passato appartengono ormai [...] anche coloro che a quella scuola [crociana] si formarono e che, in questo dopoguerra, cercarono le vie di un rinnovamento talora radicale ma nel concreto della situazione italiana [...] il loro tentativo di una via nazionale alla cultura fu sconfitto [...], sconfitta la tesi della necessità di un preciso riferimento al passato proprio per costruire, anche contro guel passato, e non nel vuoto, una nuova realtà (p. 159).
ETTORE TANZARELLA
MASSIMO S. GANCI, Vittorio Emanuele Orlando; Roma, La Navicella, 1991, in 8, pp. 240. L. 30.000.
I presidenti del Consiglio italiani possono essere poco noti? Un'affermazione del genere può, a primo avviso, apparire incredibile o almeno presuntuosa, eppure quando per poco noti e per noti si intende conosciuti quanto lo siano alcuni presidenti del Consiglio dello Stato unitario, ce lo siamo mai chiesto? Quanti, se non gli specialisti, sono coloro che conoscono e sanno rispondere con sufficienti dettagli ad una domanda, che riguardi la vita, l'azione politica e le realizzazioni, nell'epoca dell'alta responsabilità istituzionale, di Luigi Federico Menabrea di Valdora, di Antonio Starrabba, marchese di Rudini, di Luigi Gerolamo Pelloux, dì Giuseppe Saracco, di Alessandro Fortis, di Luigi Luzzara* e di Vittorio Emanuele Orlando?
I sette, illustri personaggi, meriterebbero senza ombra di dubbio una conoscenza più approfondita di quella, sino ad oggi avuta, non foss'altro per possedere più dal vivo i meriti ed i titoli che li portarono a così alto livello e per poter dare oggi. In presenza di una polemica astiosa e controproducente sul Risorgimento e sulla sua realizzazione concreta, un giudizio sul modo di selezione della classe dirigente. In una delle annotazioni , poste in chiusura dell'opera maggiore sulla nascita dello Stato, Benedetto Croce ha riconosciuto che pel carattere e il disegno della mia esposizione non ho potuto, né per questo né per altri periodi, mentovare se non alcuni dei molti uomini benemeriti, che ciascuno a suo modo e secondo le sue attitudini, contribuirono all'opera politica e amministrativa italiana , segnalando che gioverebbe per essi comporre un libro di profili e di biografie. Lo storico abruzzese concluse con l'auspicio che ci sia chi si accinga a quest'opera doverosa e civilmente giovevole .*)
i) B. CROCE, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Bari, Laterza, ed. 1962, p. 350.