Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALI CALABRIA 1808-1860
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1992
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Mario Grandinetti
A Napoli infatti dopo il 1830, in coincidenza con l'avvento al trono di Ferdinando II, che solleva molte speranze di riforme, e di un clima più tollerante, si verifica una dilagante fioritura di testate giornalistiche, tra le quali spicca II Progresso delle Scienze, delle Lettere e delle Arti, fondata nel 1832 da Giuseppe Ricciardi e da lui diretta fino al settembre 1834 e poi da altri.3)
E a Napoli del resto la nuova borghesia calabrese delle professioni, degli impieghi e dei commerci entra in contatto, nel corso degli studi universitari, con ambienti diversi e anche letterari e pubblicistici e matura esperienze diversificate. Comunque rara era la circolazione degli uomini e delle cose in Calabria prima dell'Unità scrive M. Gabriela Chiodo e altrettanto si può dire per le idee, i giornali, i libri. La cultura si sviluppa quasi per endogenesi, traendo alimento ed ispirazione dall'ambiente e dalle esercitazioni sui classici.4)
Comunque a Reggio è lo stesso intendente della provincia, Roberto Betti, a stimolare la nascita del primo vero periodico calabrese La Fata Morgana. Lo scopo è quello di coinvolgere le forze cittadine in un'azione promozionale di cultura in appoggio al regime.
Il foglio periodico, quindicinale, a otto pagine, appare il 1 marzo 1838 con lo scopo di offrire ai lettori e con diligenza illustrare tutti gli obiettivi circostanti, che sono le patrie cose. La tematica del giornale, diviso in diverse rubriche (storia patria, società, cose patrie, biografia, necrologia, ecc.) è varia ed articolata in arti, letteratura, storia, economia, statistica, scienze mediche e scienze matematiche. In generale, scrive Zap-pia, s'avverte la necessità di una letteratura nuova e più popolare, di un'arte impegnata di valori morali e civili nonché cristiana e maggiormente liberale.
Nel manifesto di presentazione si legge: Parecchi giovani Reggini, interpreti del comun voto delle tre Calabrie, sonosi i primi deliberati a voler pubblicare un foglio periodico nella loro città. I giovani sono Domenico Spanò Bolani, Domenico Zerbi, Paolo Pellicano i quali si ritrovano nella redazione del foglio il cui amministratore è Alessandro Nava.
Il periodico è un foglio a carattere moderato, che cerca di integrare la tradizione con le nuove tendenze di cultura e vi collaborano letterati ed eruditi illustri.
La Fata Morgana individua uno stretto legame tra l'impresa giornalistica e la funzione che svolgono gli istituti amministrativi locali e soprattutto il Consiglio Provinciale verso il cui operato si sforza di far convergare il più ampio consenso.
Nel 1839 il periodico, in mano a Spanò Bolani, Francesco Mantica d'Ignazio, Paolo Pellicano, Giuseppe De Nava e Domenico Zerbi mira ad una maggiore diffusione, si potenzia e razionalizza l'iniziativa: usa un nuovo tipo di carta e caratteri di stampa nuovi, mentre d'altra parte
3) A. GALANTE GARRONE, / giornali della Restaurazione 1815-1847, in La stampa ita* liana del Risorgimento, clt., Bari, Laterza, 1979, pp. 188-189.
4) M. GABRIELA CHIODO, Intellettuali in provincia. Cultura calabrese tra Risorgimento e Belle Epoque, Napoli, Guida, 1985, p. 10.