Rassegna storica del Risorgimento

GIORNALI CALABRIA 1808-1860
anno <1992>   pagina <5>
immagine non disponibile

Periodici del Risorgimento in Calabria 5
cerca di polarizzare l'attenzione culturale dell'intera regione. Il periodico stampa 24 numeri nel primo anno (1 marzo 1838-1 maggio 1839) e 9 nel II (15 luglio 1839-1 maggio 1840) e interrompe poi le pubblicazioni per discordie tra i compilatori.5)
Contemporaneamente a questa prima iniziativa giornalistica di Reggio si sviluppa a Cosenza un movimento di rinnovamento culturale che fa capo alla vecchia istituzione, l'Accademia Cosentina legata ai nomi di Francesco Saverio Salii, Luigi Maria Greco, Andrea Lombardi, Ferdinando Scaglione. L'Accademia risorge con il Lombardi a nuovi splendori e inizia dal 1838 la pubblicazione degli Atti che hanno lo scopo di rendere co­muni i dettati delle scienze utili . Anche fuori dell'Accademia però la vita intellettuale cosentina si svolge con una certa intensità e Saverio Vitari con Francesco Maria Scaglione danno vita a II Calabrese, foglio periodico scientifico letterario, quindicinale, stampato nella tipografia di Giuseppe Migliaccio, tipografo dell'Intendenza. Il primo numero è del 15 novembre 1842 e reca sulla testata i versi danteschi: poi che la carità del natio loco mi strinse, / raunai le fronde sparte (Inferno, XIV, 1-2).
Lo scopo è quello di riunire intorno a sé tutte le sparse energie intel­lettuali della regione per la creazione di un centro di aggregazione cul­turale: infatti accoglie ed ospita scritti dei migliori intellettuali della regione (eruditi, storici, letterati, giovani esordienti, ecc.).
H programma è presentato e illustrato da F. S. Salfi. Il tentativo di polarizzazione culturale operato da questa iniziativa a Cosenza provoca una reazione di orgoglio tra gli intellettuali di Reggio, che avevano dato vita al primo foglio periodico della regione. Questa reazione si concretizza con la ripresa delle pubblicazioni de La Fata Morgana dal 15 gennaio 1843 e dura fino al 1 giugno 1844 (23 numeri nel primo anno e 9 numeri nel 1844). Il Salfi scrive su II Calabrese del 30 dicembre 1842: Degno dei eultissimi reggini è nobile divisamente di ridestare a novella vita quella Fata Morgana che da più tempo dormiva un sonno profondo. Se il nostro Calabrese avrà potuto accendere una scintilla di emulazione nel petto di quei generosi à ormai conseguito un suo fervido voto, e questa classica terra avrà bentosto due giornali che concordi si porgeranno a vicenda la mano per contribuire al nobile scopo di una gloria comune . E dalle pagine della nuova Fata Morgana, il canonico Pellicano rivendica al perio­dico reggino la primogenitura e la novità del carattere. Il giornale reggino vive però in un clima di precarietà: desideroso di esprimere i bisogni della nuova classe e attento a non urtare i vari interessi, finisce per man­care alia sua funzione, per attestarsi su posizioni ambigue. Da Cosenza arrivano voci di rivoluzione, da Napoli di riunioni segrete cui hanno parte­cipato i reggini. Per il coinvolgimento di Antonio Plutino compilatore de La Fata Morgana nel fallito tentativo dei fratelli Bandiera il giornale viene soppresso d'autorità dopo una denuncia.
Conclude Zappia la sua interessante indagine sul giornale reggino: il periodico fu un utile canale ufficioso attraverso cui far passare idee
5) Su La Fata Morgana di Reggio Calabria cfr. L. ZAPPIA, La Fata Morgana e l moderati reggini (1838-1844), fa Archivio storico per le province napoletane, xn, 1978, pp. 309-357; N. BERNARDINI, Guida alla stampa periodica Italiana, Lecce, 1890, p. 612.