Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALI CALABRIA 1808-1860
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1992
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Mario Grandinetti
E Vincenzo Dorsa*> (1823-1885) in un primo intervento dal titolo Concordia e sentimento, apparso sul secondo numero del 28 febbraio scrive: La mia bocca era chiusa, la mia mente stretta in catene, il mio cuore compresso ne' suoi palpiti; ma dopo la concessione della Costituzione e della libertà di espressione la mia mente è libera, il mio cuore palpita, la mia bocca è sciolta: ora mi sento uomo . Alla Patria sono rivolti i suoi primi doveri e ad essa sacro le mie prime libere parole e dispiace profondamente che di sole parole posso servirla perché glielo impedisce la sua funzione sacerdotale. Ma continua se Pio IX dall'alto del suo seggio immortale invitasse gli ordini gerarchici alla difesa non solo della religione ma anche della libertà italiana allora anch'io mi cingerò i lombi e seguirò imperterrito e forte la colonna di fuoco che guida i nostri passi. Nel frattempo egli invita a deporre lo sdegno, ad eliminare i contrasti fra i cittadini perché è necessaria oggi più che mai la concordia e la fratellanza evitando fazioni che producono sciagure: la storia del passato sia lezione profonda all'avvenire . Egli si schiera contro coloro che vogliono intorpidire la pace e questi saranno marchiati dal sugello dell'infamia e del tradimento . Invita a stare all'erta, a tenere lontani dau'amministrazione del governo attuale coloro che hanno servito il precedente governo: sarebbe delitto di lesa uguaglianza il riporre ne' favoriti de' tempi decorsi la fortuna de' tempi presenti. E ancora nel numero del 16 aprile in Protesta Nazionale constata che a differenza dei Romani, Toscani e Piemontesi i quali arrivarono alla Costituzione a passi misurati, quasi con passaggi obbligati attraverso un movimento graduale nell'opinione pubblica, nel meridione invece si è passati da un mondo incatenato e depresso ad un mondo libero anzi noi corremmo quasi per forza d'incanto . E ciò ha provocato agli avventurieri dell'era disciolta un momento di scompiglio, di sbandamento. Ma superato questo iniziale momento risorgono dalle ceneri vilipesi e si avanzano coperti di nuova veste e laddove cercano di manifestarsi, si arrestano a mezzo, invocando per diva la prudenza e dichiarandosi moderati. Questi nuovi liberali vogliono servire Cristo e Satana, essere Guelfi e Ghibellini e trovarsi sempre illesi e meritevoli in qualunque vicenda di governo e conclude che se le congreghe infernali o un fato avverso all'Italia pugneranno per voi, sappiate che oggi l'artiglieria della stampa e dell'opinione pubblica è l'arma più terribile che Iddio ha posto nelle mani dei popoli.
Alessandro Gonfienti nello stesso numero indica con chiarezza la posizione del giornale e degli uomini e delle ideologie di cui è portavoce; egli afferma che le discussioni e le critiche rivolte al governo per iscuo-terlo dal suo letargo con la richiesta di misure energiche, efficaci e sicure aveva prodotto in parecchi apprensione grandissima anzi qualcuno vi scorge una rivoluzione, evitata da personaggi autorevoli. Ciò che provoca questo panico era stata una manifestazione dei contadini dei Casali di Cosenza che hanno mandato una deputazione al nostro intendente: in numero di molte centinaia, con bandiere spiegate e tamburo
8) Su Vincenzo Dorsa cfr. M. GRANDINETTI, V. Dorso giornalista, in Lidhja-Unione, VII, n. 16, 30 aprile 1987.