Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALI CALABRIA 1808-1860
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1992
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Mario Grandinetti
roglianese Domenico Morello è investito del governo della provincia con pieni poteri. Dall'I 1 settembre compare, per i tipi della tipografia di Giuseppe Migliaccio, che aveva stampato tutti i precedenti periodici, essendo l'unica tipografia a Cosenza, II Monitore Bruzio, giornale ufiziale della Calabria Citeriore. Per portare a compimento il bisogno degli Italiani di ricomporsi in una sola famìglia, bastava la rivoluzione? si domanda il giornale nella presentazione. La risposta è negativa: Il provano gli inutili e dolorosi sacrifici che l'Italia deplora. Era necessario che il movimento italiano verso runificazione fosse regolato con prudenza contemperata all'ardimento. Il programma del giornale sarà quello del vincitore di Palermo: Italia e Vittorio Emanuele. Il periodico ha numerose rubriche: cronaca interna, notizie, corrispondenze, attualità; presenta nella parte ufficiale gli atti del governatorato provinciale e quelli più importanti del governo centrale. La parte non ufficiale pilotata , con le sue cronache, gli appelli alla concordia e alla moderazione, le professioni di fede di personalità, gli osanna ai Savoia e quelli a mano a mano più tenui per Garibaldi, la propaganda intensa e continua per il plebiscito con minacce più o meno velate nei confronti degli oppositori e degli astensionisti, i risultati della votazione comune per comune ecc., sono indicativi del processo attraverso il quale si è venuta formando la nuova classe dirigente calabrese. Subito dopo le votazioni del 21 ottobre 1860 il governo Morelli si dimette per divergenze con il governo centrale e il suo successore Luigi Vercillo decreta subito la soppressione de II Monitore Bruzio la cui direzione era passata, caduto Morelli, da Davide Consoli a Gaetano Ugo Clausi. L'ultimo numero appare il 17 novembre 1860.9)
Nello stesso periodo anche a Reggio Calabria nasce un nuovo periodico a sfondo politico il primo pubblicato nella città dello stretto : L'Amico della Libertà, che, come quello di Cosenza, viene elogiato per il senno e la moderazione che li guida . Dura complessivamente 11 numeri dal 10 ottobre al 19 dicembre 1860, stampato nella tipografia di Domenico Siclari e diretto da Achille Canale. Espressione e portavoce del ceto dirigente cittadino di tendenza moderata e unitaria monarchica, si indirizza alla borghesia emergente e si schiera contro le mene reazionarie da una parte e contro gli abusi del governo garibaldino dall'altra, mentre emerge uno sviscerato quasi odio antimazziniano: anche non volendolo voi ci dividete scrive a Giuseppe Mazzini il prodittatore di Napoli Pallavicino Trivulzio, in una lettera riportata dal periodico reggino.I0>
MARIO GRANDINETTI
5) Per il Calabrese Rigenerato, L'Italiano delle Calabrie e II Monitore Bruzio, cfr. la riproduzione anastatica dei numeri usciti in Giornali politici del Risorgimento, presentazione di Pietro De Leo. Introduzione a cura di Giuseppe Grisolia, Marina dì Belvedere, Cultura Calabrese Editrice, 1983. Sul Monitore Bruzio anche M. BoRRirrn, Un contributo alla storia del giornalismo cosentino, in Calabria Nobilissima, 1953, n. 21, pp. 203-209.
M) Su L'Amico della Libertà di Reggio Calabria si veda la riproduzione anastatica L'Amico della Libertà. Il primo giornale politico reggino (1860). Presentazione di Pietro Borzomati. Introduzione di Lucrezia Zappin, Lamezia Terme, Cultura Calabrese Editrice, 1985 e anche / periodici popolari del Risorgimento, a cura di DTNA BERTONI TOVWE, voi. Ili: Catalogo, Milano, Feltrinelli, 1960, p. 23.