Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA NAPOLETANA 1799
anno <1992>   pagina <35>
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LIBRI E PERIODICI
VITTORIO E. GIUNTELLA, La religione amica della democrazìa. I cattolici democratici del triennio rivoluzionario (1796-1799); Roma, Edizioni Studium, 1990, in 8, pp. 321. S.p.
La casa editrice Studium ha affidato a Vittorio Emanuele Giuntella l'incarico di inaugurare una nuova collana, della quale sono già apparsi 15 volumi, dedicata al pensiero politico e sociale dei cattolici italiani e diretta da Fausto Fonzi e Claudio Vasale. Giuntella cui si doveva già l'importante pubblicazione dei testi della controrivoluzione cattolica in Italia (Le dolci catene, Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1988) ha raccolto qui una ricca antologia degli scritti dei cosidetti cattolici democratici tra il 1796 e il 1799, nel corso del triennio giacobino durante il quale i vari Stati della penisola conobbero l'esperienza dei regimi costi­tuzionali sorti in conseguenza dell'avanzata dell'armata napoleonica e da essa tutelati.
Se non è nuovo l'interesse degli studiosi sul rapporto Chiesa e Rivoluzione francese, assai più recente è la riflessione che gli storici hanno dedicato al dibat­tito che proprio in campo cattolico sì andò sviluppando in Italia sugli ideali rivo­luzionari. All'origine di questo nuovo campo di indagine sono da ricordare senza dubbio gli studi di V. E. Giuntella che, su questa stessa rivista, fin dal 1955, richiamò l'attenzione sul tema dei rapporti tra cristianesimo e democrazia in Italia al tramonto del Settecento. Il bicentenario ha fornito l'occasione per una serie di interventi, tra i quali quelli di Mario Rosa, Bernard Plongeron, Marina Caffiero, Daniele Menozzi, Mario Tosti {raccolti nel volume Chiesa italiana e rivoluzione francese, a cura di D. Menozzi, Bologna, Ed. Dehoniane, 1990). Analogo fenomeno è da segnalare riguardo alla Francia, come si può ricavare dalla rassegna di studi e di tendenze di ricerca recentemente tracciata da B. Plongeron (Débats et combats autour de l'historiographie religieuse de la revolution: XIXe-XXe siècles, in Revue d'histoire de VEglise de France, t. LXXVI, 1990, pp. 257-302).
Certo la situazione italiana non è assimilabile a quella della Chiesa di Francia. Qui la rivoluzione aveva provocato una drammatica frattura che in Italia potè essere evitata. Della rivoluzione gli italiani ebbero notizie frammentarie, generalmente filtrate, e i documenti d'archivio non sempre consentono di ricostruire l'impatto che il crescendo delle novità deve avere suscitato. Il travaglio spirituale, tuttavia, è per molti aspetti analogo. Come nota Giuntella, in Francia si percepisce la stessa esigenza di formare una coscienza politica su dei princìpi cristiani in tempi nei quali sembrano venir meno le sicurezze del passato e tutto è rimesso in discussione.
La documentazione presentata in questo volume rende palese l'impegno profuso dai cattolici democratici nel confronto con i giacobini più radicali nonché a beneficio della grande massa del credenti comprensibilmente intimoriti dagli eccessi del Terrore e per placare il risentimento e l'ansia di chi ha perduto poteri e privilegi nel dimostrare possibile l'accordo tra la religione e la democrazia.