Rassegna storica del Risorgimento

ASSOLUTISMO ILLUMINATO ITALIA; RIFORMISMO ITALIA; STORIOGRAFIA
anno <1992>   pagina <164>
immagine non disponibile

164
Maria Resa Dì Simone
Leopoldo che, se rispetto al fratello Giuseppe aveva una visione più realistica ed empirista della politica, era profondamente imbevuto della stessa filosofia illuminista e razionalista e si ispirava allo stesso ideale eudomonistico e paternalistico del sovrano.3
E, infatti, il riordino degli organi centrali del granducato, la riforma giudiziaria, i provvedimenti antifeudali, la riorganizzazione della burocrazia, l'abolizione delle corporazioni, le leggi agrarie, le norme in materia di rapporti tra Stato e Chiesa, riflettono puntualmente, sia pure con le varianti dovute alla particolare situazione locale, l'indirizzo accentratori e assolutisico perseguito nei domini asburgici. Del resto, anche il progetto costituzionale realizzato dal Gianni nel 1782 si armonizzava con una visione paternalistica del potere statale e continuava a prospettare la concentrazione dei poteri nelle mani del granduca, restando estraneo al principio della sovranità popolare che sarebbe emerso solo nel progetto di Ubaldo Maggi del 1794.37)
Accanto alle istanze costituzionali, mai peraltro tradotte in pratica, la storiografia ha rivolto fruttuosamente una crescente attenzione agli aspetti tecnici e normativi della riforma comunitativa e alle vicende della codificazione toscana che, con i suoi progetti e le sue concrete realizzazioni, offre un panorama molto stimolante per chi voglia ricostruire le tappe della evoluzione delle fonti giuridiche in Italia.38) In questo contesto hanno assunto particolare rilievo le indagini sul codice penale del 1786, la cosiddetta Leopoldina , che è divenuta oggetto negli ultimi tempi di una serie di studi intesi a chiarirne i precedenti, le circostanze della emanazione, le caratteristiche strutturali e a definirne in modo più accurato e completo il contesto culturale, sociale ed istituzionale in cui esso fu concepito.39)
Alcuni moderni autori si sono posti il problema di quanto l'influenza
36) Sulle riforme toscane cfr. R. MORI, Le riforme leopoldine net pensiero degli economisti toscani del Settecento, Firenze, 1951; A. WANDRUSZKA, Pietro Leopoldo, un grande riformatore, trad. it., Firenze, 1968; WOOLF, La storia politica, cit., pp. 92 sgg.; F. DIAZ, Francesco Maria Gianni dalla burocrazia alta politica, Milano-Napoli, 1968; ID., Agli inìzi della dinastia lorenese in Toscana. I problemi della reggenza, in AA.W., Studi di storia medievale e moderna per Ernesto Sestan, voi. II, Firenze, 1980, pp. 669 sgg.; ID., Toscana e Lombardia nell'età di Maria Teresa: modelli di sviluppo del riformismo asburgico in Italia, in AA.W., Economia, istituzioni, cultura, cit., voi. II, pp. 33 sgg.; CARPANETTO-RICUPERATI, L'Italia del Settecento, cit., pp. 209 sgg., 277 sgg.
37) R. MORI, Aspirazioni costituzionali nel pensiero politico toscano del '700, in Archivio storico italiano, I-IV, 1943, pp. 31 sgg.; C. FRÀNCOVICH, La rivoluzione americana e il progetto di costituzione del granduca Pietro Leopoldo, in Rassegna storica del Risorgimento, II-III, 1954, pp, 371 sgg.; DIAZ, Francesco Maria Gianni, cit., pp. 245 sgg.; B. SORDI, L'amministrazione illuminata. Riforma delle comunità e progetti di costituzione nella Toscana leopoldina, Milano, 1991, pp. 313 sgg.
38) V. PIANO MORTARI, Tentativi di codificazione nel Granducato di Toscana nel secolo XVIII, in Rivista italiana per te scienze giuridiche, 89, 1952-1953, pp. 285 sgg.
39) DA PASSANO, Dalla mitigazione delle pene , cit.; AA.W., La Leopoldina , cit.; COLAO, Post ienebras spero lucem , cit.