Rassegna storica del Risorgimento
ASSOLUTISMO ILLUMINATO ITALIA; RIFORMISMO ITALIA; STORIOGRAFIA
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1992
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Maria Rosa Di Simone
ducato e soprattutto a ridimensionare il potere ecclesiastico. Il fatto che, eccettuato questo ultimo punto, al vasto programma innovatore non corrispose una adeguata realizzazione, va imputato secondo gli studiosi soprattutto al difetto di volontà e di energia da parte dei Borbone i quali non riuscirono ad imporsi contro le resistenze degli ordini privilegiati. Non molto diversa appare la sorte del riformismo borbonico nel Mezzogiorno. La resistenza della classe nobiliare e del ceto forense a Napoli e in Sicilia è stata ricostruita in una serie di studi dai quali emerge come la forte vischiosità dell'organizzazione politica e sociale meridionale sia prevalsa infine contro ogni sforzo di modernizzazione proveniente dall'autorità centrale. Già i sovrani spagnoli avevano visto fallire nel corso del XVI e XVII secolo ogni tentativo di realizzare un indirizzo assolutistico che limitasse il potere dei corpi intermedi e dei ceti privilegiati,42 né l'amministrazione austriaca e quella sabauda avevano potuto ottenere risultati soddisfacenti, a causa anche della loro breve durata.43) Allo stesso modo, i tentativi riformistici di Carlo di Borbone, nonostante gli entusiasmi iniziali, risultarono inefficaci e l'indolente natura di Ferdinando IV non consentì una coerente e rigorosa ripresa degli indirizzi paterni, sicché i provvedimenti per riordinare l'amniinistrazione centrale e periferica lasciarono sussistere aspetti antiquati come la venalità e l'ereditarietà delle cariche, il particolarismo giuridico, le esenzioni fiscali, i privilegi della città di Napoli e dei feudi, mentre la riforma giudiziaria e i tentativi di codificazione erano destinati a cadere nel vuoto e la formazione del catasto non comportò una maggiore eguaglianza contributiva.44)
42) P. L, ROVITO, Respublìca dei togati. Giuristi e società nella Napoli del Seicento. I. Le garanzie giurìdiche, Napoli, 1981; ID., La rivolta dei notabili. Ordinamenti municipali e dialettica dei ceti in Calabria citra 1647-1650, Napoli, 1988; A. CERNIGLIARO, Sovranità e feudo nel Regno di Napoli 1505-1557, 2 voli., Napoli, 1983; V. SCIUTI RUSSI, Astrea in Sicilia. Il ministero togato nella società siciliana dei secoli XVI e XVII, Napoli, 1983; S. ZOTTA, G. Francesco De Ponte il giurista politico, Napoli, 1987.
43) R. MOSCATI, Nella Sicilia di Carlo VI, in AA.W., Studi storici in onore di G. Volpe per il suo 80 compleanno, voi. II, Firenze, 1958, pp. 681 sgg.; L. MARINI, // Mezzogiorno d'Italia di fronte a Vienna e a Roma e altri studi di storia meridionale, Bologna, 1970; G. RICUPERATI, Napoli e i viceré austrìaci, in AA.W., Storia di Napoli, voi. VII, Napoli, 1972, pp. 349 sgg.; A. Di VITTORIO, Gli Austriaci e il Regno di Napoli 1707-1734, 2 voli., Napoli, 1969-1973; D. MACK SMITH, Storia della Sicilia medievale e moderna, Bari, 1976, voi. II, pp. 305 sgg.
**) E. PONTIERI, // tramonto del baronaggio siciliano, Firenze, 1943; ID., Il riformismo borbonico nella Sicilia del Sette e dell'Ottocento. Saggi storici, 2a ed., Napoli, 1965; R. MOSCATI, / Borboni in Italia, Napoli, 1970, pp. 23 sgg.; R. ROMEO, Il Risorgimento in Sicilia, 2 ed., Bari, 1970; MACK SMITH, Storia della Sicilia, cit., voi. II, pp. 409 sgg.; F. RENDA, Dalle riforme al periodo costituzionale 1734-1816, in AA.W., Storia della Sicilia, voi. VI, Napoli, 1978, pp. 183 sgg.; R. AJELLO, La vita politica napoletana sotto Carlo di Borbone, in AA.W., Storia di Napoli, voi. VII, cit., pp. 460 sgg.; ID., // problema della riforma giudiziaria e legislativa nel Regno di Napoli durante la prima metà del secolo XVIII. I. La vita giudiziaria, Napoli, 1961; ID., Il preilluminismo giuridico. Il problema della riforma giudiziaria e legislativa nel Regno di Napoli durante